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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Settembre 2013
 
   
  CONCORDIA, AL GIGLIO EFFETTUATE 41MILA ANALISI IN VENTI MESI

 
   
  Roma, 16 settembre 2013 - "L´isola del Giglio è attualmente uno dei siti più controllati dell´intero Mar Mediterraneo". Lo dice Maria Sargentini, presidente dell´Osservatorio per la rimozione della Costa Concordia, ma lo dicono soprattutto i numeri. "La questione ambientale è fin dall´inizio parte intrinseca del progetto per portare via la nave – rimarca – e il ruolo dell´Osservatorio non è quello di un eccesso di ambientalismo o un appesantimento burocratico. Le acque del Giglio dovevano e devono essere salvaguardate e le prescrizioni fatte dalla conferenza di servizi che ha dato il via libera al progetto non sono certo una banalità". L´arpat (ovvero l´agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) e l´Ispra, incaricati dall´Osservatorio, assieme all´Università "La Sapienza" di Roma e alla società D´appollonia ingaggiate da Costa Crociere, da mesi effettuano controlli continui su tutta l´area interessata: non solo sulle acque interne allo scavo e sul mare ma anche sulla qualità dell´aria, sulle emissioni sonore e i beni architettonici presenti sull´isola. Dal naufragio della nave da crociera, a gennaio del 2012, sono stati effettuati 41 mila analisi ed oltre duemila campionamenti. L´università di Roma di analisi ne ha effettuate da sola 10mila, monitorando costantemente sia le acque interne sia quella esterne, con circa 120 campionamenti su 82 parametri diversi. Diciannovemila sono state le analisi sulle acque esterne fatte da Arpat e dodicimila quelle dell´Università di Genova con duemila campionamenti, 1 milione e 300 mila dati puntuali sullo stato delle correnti e sei rilevazioni mensili sui sedimenti. L´università di Roma, tramite Oceanomare, ha messo in campo anche un monitoraggio sui cetacei, con circa 500 campagne di avvistamento Serbatoi ed acque nere già svuotati da tempo - Il carburante nei serbatoi della Concordia è stato aspirato poco dopo settimane il naufragio. L´estrazione è iniziata il 12 febbraio 2012 e si è conclusa con successo il 24 marzo. Complessivamente sono stati aspirati 2.042,5 metri cubi di idrocarburi. Allora sono state rimossi anche 240 metri cubi di acque nere. In contemporanea è stato recuperato il materiale galleggiante e poi, concluse le operazioni di rimozione del combustibile, gli oggetti fuoriusciti dal relitto ed accumulatesi sul fondale: in tutto sono state portate via 24 tonnellate di materiali, pari a 570 metri cubi. A bordo sono ancora presenti principalmente prodotti di pulizia e di igiene raccolti in piccoli contenitori omologati e chiusi in depositi: la rimozione sul posto di questi prodotti avrebbe creato più rischi che benefici ed è stata rinviata a dopo la messa in piedi della nave Altre informazioni sul sito del progetto di parbuckling http://www.Theparbucklingproject.com/    
   
 

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