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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Settembre 2013
 
   
  ACQUA, ROMA: APRIRE TAVOLO PER VERA GESTIONE PUBBLICA DEL SERVIZIO IDRICO

 
   
   Roma, 16 settembre 2013 - “L’acqua è un bene comune, un diritto umano universale non assoggettabile a meccanismi e logiche di mercato. È quanto hanno il 13 settembre affermato 27 milioni di cittadini il 12 ed il 13 giugno del 2011, che si pronunciarono per l’eliminazione ‘dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito’ quale elemento di determinazione della tariffa del servizio idrico integrato. Secondo questo principio, la tariffa di un bene comune per eccellenza quale l’acqua non può, nell’ordinamento italiano, più garantire alcuna remuneratività ai suoi gestori. Alcune città italiane come Torino e Napoli hanno già dato seguito alle indicazioni referendarie, ora anche Roma deve provvedere a rendere la gestione dell’acqua definitivamente pubblica”. Lo dichiara in una nota Gianluca Peciola, capogruppo di Sel in Campidoglio, primo firmatario della mozione approvata ieri in Assemblea capitolina. “L’approvazione della mozione di ieri in Assemblea capitolina deve diventare un primo passo dell’amministrazione – continua - verso il recepimento degli esiti referendari e la ripubblicizzazione di Acea. L’aula Giulio Cesare, oltre a chiedere l’immediato ripristino dell´utenza idrica al condominio di via Bartolomeo Magenta 50, ha impegnato il Sindaco e la Giunta ‘ad intervenire con un atto politico ed efficace sulla questione dei distacchi idrici per morosità affinchè Acea Ato2 cessi una pratica lesiva di un diritto umano e ‘all’apertura di un tavolo istituzionale che si ponga l’obiettivo di avviare un confronto rigoroso con i cittadini e i comitati per l’acqua pubblica sul futuro di Acea Ato2’. Il condominio di Talenti aveva regolarmente pagato il servizio, decurtando dalla bolletta la voce ´remunerazione del capitale´, abrogata dai referendum di giugno 2011. La risposta dell’azienda idrica è stata il distacco dell’utenza, lasciando senza acqua decine di famiglie. A partire da questa vicenda, l’Assemblea capitolina ha dimostrato grande sensibilità per il rispetto dei diritti dei cittadini e degli esiti referendari. Ora, come prevede l’atto, si deve aprire con un tavolo di confronto tra Roma Capitale, Acea e il Coordinamento Romano Acqua Pubblica al fine di dare avvio ad un vero cantiere che porterà alla ripubblicizzazione dell’azienda e alla gestione pubblica del servizio idrico”, conclude.  
   
 

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