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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 18 Settembre 2013 |
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FEDERAUTO: AUTO IN EUROPA, L´ITALIA ARRANCA E DALLA POLITICA SEMBRA ARRIVARE UN PRIMO SEGNALE POSITIVO VERSO IL SETTORE
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Roma, 18 settembre 2013 - "I dati diffusi oggi dall’Acea , relativi all’andamento delle immatricolazioni di autovetture nuove in Europa, indicano che in un panorama negativo l’Italia è, fra i grandi mercati, uno di quelli che soffre di più. L´economia reale, di cui il mercato degli autoveicoli è la principale cartina di tornasole, non mente: l´Italia arranca e non si intravede una via d´uscita a breve termine". Questo il commento di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l´associazione che rappresenta i concessionari di autoveicoli di tutti i brand commercializzati in Italia. Aggiunge Cesare De Lorenzi, vicepresidente di Federauto: "Il mondo politico sembra stia facendo del proprio meglio, ma il Paese ha bisogno di risposte immediate che facciano ripartire i consumi interni, che rilancino le aziende, le uniche che possono dare lavoro, occupazione, dignità ai lavoratori. Come è noto la filiera dell´automotive in Italia occupa 1.200.000 addetti, fattura l´11,4% del Pil e partecipa al gettito fiscale complessivo per il 16,6%. Nonostante questi numeri la politica sembra non occuparsene lasciando che le aziende si sfaldino e che centinaia di migliaia di lavoratori vengano messi su una strada. Tra l´altro senza prospettive di altri impieghi". Conclude Pavan Bernacchi: "I contatti con il Governo sono in corso, ma attendiamo un gesto concreto di attenzione. Sottolineo concreto, perché le chiacchiere stanno a zero. A noi servono dei provvedimenti tangibili come si è fatto per l´edilizia, la nautica, gli elettrodomestici. In questo senso accogliamo positivamente le dichiarazioni rilasciate a Missione Mobilità dal Vice Ministro dell’Economia Casero, e dal Presidente della Commissione Finanze alla Camera, Capezzone, in favore di interventi per la soppressione della tassa sulle auto di lusso e per la diminuzione della pressione fiscale sugli automobilisti. Sarebbe un primo segnale verso un settore distrutto dalla recente politica fiscale". |
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