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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Settembre 2013
 
   
  ASL3 PISTOIA: 6.000 I MALATI DI ALZHEIMER NELLA PROVINCIA PISTOIESE, OGGI LA GIORNATA MONDIALE A PISTOIA UN´ESPERIENZA PILOTA CHE AIUTA I PAZIENTI E LE FAMIGLIE

 
   
  Pistoia, 24 settembre 2013 - Sono 6.000 nella Provincia di Pistoia i malati di Alzheimer, la terribile malattia degenerativa che distrugge lentamente le cellule del cervello e provoca un deterioramento progressivo delle funzioni cognitive come la memoria. Si tratta per lo più di anziani con oltre 75 anni di età, fa sapere Carlo Adriano Biagini, responsabile della unità operativa di Geriatria della Ausl3, che rappresentano anche un carico assistenziale per i loro familiari. L’alzheimer, infatti, è anche una malattia sociale e, purtroppo, al momento, senza speranza di guarigione. E’ una malattia molto complessa, che di solito si sviluppa lentamente con una durata media di una decina di anni, e prendersi cura di queste persone richiede dedizione costante. Oggi è la Xx Giornata Mondiale Alzheimer in occasione della quale l’Azienda Sanitaria e il Comune di Pistoia intendono ricordare che a Pistoia dal 2007 esiste “Caffè Alzheimer”, lo spazio realizzato all’interno della Fabbrica delle Emozioni dove i familiari possono riunirsi settimanalmente tra loro e lasciare i malati assieme agli operatori. In pratica è un luogo dove, assaporando bibite e pasticcini vengono affrontate tematiche relative al disturbi della sfera comportamentale e alla perdita dell’autonomia. In questo modo i familiari hanno la possibilità di ricevere informazioni sulla gestione della malattia e godere di un tempo e di uno spazio a loro dedicato e centrato sulle loro esigenze. Si tratta di un’esperienza tra le prime del genere a livello nazionale che ha permesso lo svolgimento di tantissime attività (lo spazio e molto ampio e il malato può muoversi senza ostacoli) e ha dato sostegno concreto ai parenti in un contesto sereno ed amichevole. La musica dal vivo crea un clima armonico in cui viene facilitata la condivisione delle proprie esperienze e la presenza di professionisti esperti (assistente sociale, educatore professionale, geriatra, infermiere geriatrico, operatore socio sanitario, ecc…) fornisce un apporto conoscitivo sulla malattia. In questi anni c’è stato un incremento progressivo del numero dei partecipanti ed attualmente sono circa 60 i malati e i familiari che frequentano il “Caffè”.  
   
 

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