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Notiziario Marketpress di Venerdì 27 Settembre 2013
 
   
  BERGAMO: CONSEGNATO IL DOSSIER UFFICIALE DELLA CANDIDATURA AL MIBAC - L’ASSESSORE ALLA CULTURA CLAUDIA SARTIRANI IN RAPPRESENTANZA DELLA CITTÀ E DEL COMITATO PROMOTORE

 
   
  E’ stato consegnato dall’Assessore alla Cultura Claudia Sartirani presso il Ministero delle Attività Culturali e del Turismo, il Dossier Ufficiale di Candidatura per Bergamo Capitale Europea della Cultura 2019. Si tratta della prima, importante scadenza di selezione, poiché il Dossier della Candidatura di Bergamo passerà ora al vaglio della Commissione giudicatrice (composta da membri indipendenti di provata esperienza nel settore culturale, di cui 7 europei e 6 italiani) che, nei prossimi mesi, provvederanno a individuare un numero ristretto di città finaliste. Entro metà Novembre, la Giuria convocherà a Roma i rappresentanti di Bergamo 2019 e di chi ha curato la stesura del Dossier per approfondire ulteriormente il piano di Candidatura elaborato. Il percorso di Candidatura è stato costruito e sviluppato dal Comitato Bergamo 2019: i membri promotori istituzionali, il Presidente - Sindaco Franco Tentorio, il Presidente onorario - Maestro Ermanno Olmi, dal Consiglio Direttivo, dal Comitato Scientifico, il Team di Progetto, i Soci sostenitori e gli Ambasciatori. Per il Comitato promotore, per il team di progetto locale coordinato da Luigi Ceccarelli e composto da Roberta Garibaldi e Federica Burini, e per il team internazionale rappresentato dal coordinatore Federica Olivares, con Gail e Barry Lord, che in questi mesi si sono dedicati con passione e dedizione assoluta alla stesura del Dossier, è un momento davvero significativo. E’ infatti l’occasione per una prima valutazione complessiva del lavoro svolto e di un’ulteriore messa a fuoco delle scelte strategiche che guidano la Candidatura. Il Dossier ha individuato l’idea guida alla base del progetto (“Oltre le Mura. Sognatori e Costruttori”), gli argomenti cardine del cultural planning in vista del 2019, incentrati sull’innovativo binomio Arte-scienza, ed una fitta rete di appuntamenti che scandiranno - nel caso Bergamo si aggiudicasse il titolo - la vita della Città durante i dodici mesi dell’anno di carica. Messi a fuoco anche i diversi target di riferimento: massima priorità ai giovani, ma anche grande attenzione e approccio inclusivo verso bambini, portatori di disabilità, immigrati, abitanti delle periferie. Arte e scienza; tecnologia, ricerca e innovazione imprenditoriale; natura, paesaggio, enogastronomia e turismo; solidarietà, volontariato e inclusione sociale. Questi i “pilastri” su cui poggerà la proposta di Bergamo Capitale Europea della Cultura, con l’obiettivo di trasformare la reputazione internazionale ed incrementare l’attrattività della Città, aprendola all’Europa. Pilastri che, attraverso la regia progettuale dell’Ambasciata Culturale Europea, faranno di Bergamo “la Città della Società Civile”, “la Città delle Reti Europee”, “la Città dell’Innovazione” e “la Città della Sostenibilità”. Il Progetto Bergamo 2019 muove innanzitutto dalla premessa che la Politica di Coesione 2014-2020 dell’Unione Europea, in fase di ridefinizione, e il Programma Europa Creativa rilanceranno molti progetti europei a lungo termine nei settori economico, sociale, territoriale, ambientale e culturale: un fattore decisivo, perché Bergamo potrà proporsi sin da questa prima fase come partner dell’Ue fortemente proattivo per la realizzazione di azioni ad ampio respiro. Scorrendo il Dossier, tra le iniziative già delineate spiccano l’attivazione di un Distretto della Cultura Contemporanea, che accoglierà la Gamec (Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea) ed un nuovo Centro per le Arti e le Scienze. Sul dialogo e l’interazione tra Arte e Scienza si giocano molte delle proposte programmatiche: dal sostegno alle giovani start up nel settore delle industrie creative ad un ciclo di Summer School sul territorio rivolto a studenti della scuola secondaria. In ambito musicale, la creazione del Polo dell’Eredità e dell’E-learning Musicale affiancherà quella del Museo Donizetti, dedicato ad uno dei grandi maestri bergamaschi, e del relativo Centro didattico Musicale per bambini. Un ruolo centrale spetterà all’Ambasciata Culturale Europea, nella sua duplice veste di luogo d’accoglienza e attore di riferimento della organizzazione e promozione di Bergamo 2019, oltre che di prezioso incubatore di start up creative. Qualunque sia l’esito della Candidatura, peraltro, l’Ambasciata proseguirà la propria attività, dando un forte segno di continuità alla valorizzazione del territorio. Gli elementi di interesse e gli spunti per una riflessione globale sul rapporto Bergamo-cultura contenuti nel Dossier sono davvero numerosi: al di là dei tanti eventi in programma, spicca la visione che ha ispirato il Comitato promotore. La Bergamo “Oltre le Mura”, abitata da “sognatori e costruttori”, dovrà perseguire l’idea di una “smart city” sostenibile ed accessibile a tutti, in grado di coinvolgere e dialogare con i propri cittadini (come testimoniato dal progetto Bergamo Open Mapping, in collaborazione con l’Università degli Studi), in particolare i bambini ed i giovani, ma anche e soprattutto con i cittadini d’Europa e del mondo. Una Bergamo più accessibile grazie a nuove infrastrutture di mobilità (previste nuove e più dirette modalità di collegamento con l’Aeroporto), consapevole delle proprie risorse (nel 2014 verrà presentata, insieme ad altre città murate della Repubblica di Venezia, la domanda di riconoscimento delle Mura Venete come sito Unesco Patrimonio dell’Umanità); una città ed una provincia in grado di fare network con Istituzioni pubbliche e realtà culturali ed imprenditoriali di altri Paesi. Di condividere progetti ed allinearsi ai migliori standard internazionali di fruizione e sviluppo. Alla traduzione di questa visione in progetti concreti hanno contribuito i diversi attori della governance della Candidatura. Ma il Dossier è anche e soprattutto l’espressione del territorio, il frutto della concertazione e della sintesi di tutte le sue anime e di tutte le sue componenti: Istituzioni, realtà accademiche ed economiche, operatori culturali e sociali. Questo grande impegno collettivo rappresenta un patrimonio di pensiero ed punto di partenza verso un traguardo ambizioso ma possibile, che apre nuove prospettive nell’approccio alla progettualità culturale. Mai prima d’ora il dibattito ed il confronto sul futuro e l’internazionalizzazione di Bergamo è stato così sentito e così fruttuoso. E da oggi, tutti gli attori dell’iniziativa sono chiamati ad un ulteriore sforzo propositivo e ad una rinnovata responsabilità comune, che accolga nuove suggestioni, proposte e idee per migliorare ulteriormente il progetto  
   
 

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