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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Settembre 2013
 
   
  COLLEZIONE GALITZINE BY SERGIO ZAMBON P-E 2014: NUOVE DECLINAZIONI DEL PYJAMA PALAZZO

 
   
  Galitzine imprime un forte cambio di scena rispetto alle due precedenti collezioni, la proposta di Sergio Zambon per la prossima Primavera-estate. Si avverte immediata una minore osservanza, una maggiore indipendenza semantica nei confronti dello straordinario heritage della Maison romana. C´è una nuova tensione, un´attitude più alleggerita ed astratta, a tratti con accenti decisamente sporty. Easyness la parola d´ordine, in un gioco sotteso di sottrazione e di elegante ironia. I volumi si fanno più asciutti, più fitted e meno opulenti. Il canonico Pyjama Palazzo che costituisce il verbum simbolico di Galitzine, assume inattese fragranze, anche tecno, come se necessariamente cercasse ulteriori declinazioni. Ispirazioni ´50, ´60, ´80, miscelate con humour e estro radicalmente libero, prettamente giovane e progettuale. Un cocktail di quotation che ripercorrono il Dna della Casa di Moda, sovvertendone il senso acquisito a favore di un´inattesa versatilità, di una spiccata facoltà di combinazione. Un po´ come se una fashion blogger di oggi si fosse divertita a ricomporre un mosaico personale, a reinterpretare i pezzi iconici della poetica di Galitzine secondo un´esigenza estetica consapevole, ma insieme differente e anticonvenzionale. Non solo pyjamas dunque, ma anche petites robes geometriche, ora fluide, ora rigorosamente a trapezio, cifrate da reticoli di linee in contrasto, da patterns a stelle su un cielo d´inchiostro notturno in crêpe de chine. La freschezza di un sangallo mai così grafico e razionale, twill stretch di seta orange Rothko, il tweed che strizza l´occhio al classico tailleur bon ton, subito contraddetto da un bouquet di lini lavati e gommati, dal popeline crinkled in cotone di marca sperimentale. Sul miniabito in satin nero campeggia una stampa esclusiva realizzata da Ludovica Gioscia, artista romana che vive a Londra, rielaborando un´immagine tratta dall´archivio Galitzine. Nodi e pannelli di foulard appoggiati sui fianchi, due ranghi di ruches assiali destrutturate e scabre sul top-tunica, iridescenti ogive di lurex neo-byzance e jacquard musivi ossessivamente geometrici, radi ricami in oro pallido e argento lunare, una manciata di cristalli e borchie random a ricordare l´allure vieille Russie di donna Irene. Un game di suggestioni evocato tramite un vocabolario concettuale, con una visione minimalista che si rivela appieno nel suit slim ´80 e nel Pyjama-uniforme candido, che ambedue recano a grandi caratteri neri la scritta “Princess”. La stessa che orgogliosa, quasi impudente, sigla la bellissima clutch. Un vero oggetto del desiderio, un item emblematico dalla duplice interrogativa valenza, che al contempo si dichiara sognante e lievemente provocatorio  
   
 

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