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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Settembre 2013
 
   
  CORTE DEI DIRITTTI DELL´UOMO: ILLEGITTIMO IL CARCERE PER IL REATO DI DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA

 
   
 

 “Nessuno adesso può avere più dubbi. La sanzione del carcere per il reato di diffamazione a mezzo stampa deve essere cancellata. L’Italia è già fuori tempo massimo per mettersi in regola con le consolidate norme europee sui diritti umani. La condanna del nostro Paese da parte della Corte Europea per i diritti dell’uomo per aver inflitto una pena detentiva al direttore di Libero Belpietro, in un processo di diffamazione a mezzo stampa, è chiara e non da spazio ad equivoci. E’ una sanzione inevitabile e un brutto ceffone per un Paese, il cui Parlamento da decenni rinvia l’abolizione del carcere per i giornalisti a motivo della loro attività professionale.

 

Dopo la sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo, l’Italia dovrà risarcire a Belpietro 10 mila euro per danni non pecuniari e 5 mila per spese legali. Il direttore di Libero - lo ricordiamo -  era stato condannato in appello e in Cassazione (dopo l’assoluzione in primo grado) per omesso controllo (in quanto responsabile della testata) su un articolo e opinioni scritte da un altro giornalista, Lino Iannuzzi, nella sua funzione, all’epoca, di Senatore della Repubblica. Il parlamentare era stato escluso dal procedimento perché giudicato non sanzionabile, in questa veste, anche da un pronunciamento della Corte Costituzionale.

 

Secondo la Corte dei diritti dell’uomo la sanzione inflitta al direttore di Libero è “ingerenza nel diritto alla libertà di espressione non … proporzionata ai fini perseguiti”. inoltre "la reclusione in carcere per un reato commesso nel settore della stampa non è compatibile con la libertà di espressione, se non in circostanze eccezionali, come nel caso di incitazione alla violenza o all’odio razziale" 

 
   
 

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