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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Giugno 2014
 
   
  CONCORSO ROSATI DI ITALIA:

 
   
  Si è tenuto nella splendida cornice del castello Aragonese di Otranto (Le) il convegno internazionale ‘I mercati del Rosato: identità, gradimento e prospettive´ in occasione della premiazione della terza edizione del Concorso enologico nazionale dei vini Rosati promosso dall´assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, in partenariato con Assoenologi, Accademia Italiana della Vite e del Vino e Unioncamere Puglia e autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole. Dopo i saluti del sindaco di Otranto Luciano Cariddi, è intervenuto il presidente dell´Accademia Italiana della Vite e del Vino Antonio Calò che ha confermato la conquista, per il vino Rosato, di significative quote di mercato nei confronti degli altri vini. «A seguito di una attenta riflessione sull´attuale tendenza dei consumi - ha spiegato Calò - l´Accademia Italiana della Vite e del Vino ha individuato nei vini Rosati un mercato certamente in crescita. I consumatori, infatti, hanno iniziato a prediligere vini facili da bere, più leggeri, equilibrati ed eleganti. E c´è da sottolineare che questa tendenza ha radici lontane; infatti, leggendo attentamente gli autori antichi già si percepisce una certa predilezione per questi vini». «La quota dell’export di questa qualità di vino - ha spiegato l´assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni – dice che nel settore dei Rosati ci sono margini di crescita e di sviluppo ampi e concreti e in questo senso sia il Concorso che, ancora di più, le politiche di sostegno al marketing, alla promozione, all’ammodernamento e alla internazionalizzazione delle cantine pugliesi messe in atto dalla nostra amministrazione, provano a dare forza a un indirizzo di mercato che può essere di grande successo per i produttori di Rosato. L’appeal di questi vini cresce e con esso la propensione delle cantine italiane a fare meglio e bene. Lo dimostra l’alta qualità registrata nelle selezioni baresi del Concorso che ha assegnato a quasi il 70% dei vini ammessi una valutazione minima di 80/100. I vini sono ottimi e il Concorso ha la capacità di essere il luogo in cui l’eccellenza si fa sintesi, ci si confronta e, perché no, si compete e si migliora. Siamo felici che la Puglia possa in tal senso indirizzare e dare buoni consigli al mercato». Federico Castellucci, già direttore generale O.i.v., ha poi esaminato, con uno sguardo internazionale, il mercato dei vini rosati, decisamente in crescita, nel quale l´Italia sta affermando sempre più la sua quota di export grazie a una qualità e a un rapporto qualità/prezzo ormai riconosciuti in tutto il mondo. «I vini Rosati - ha specificato Castellucci - rappresentano più del 9% della produzione mondiale di vino. Il principale paese produttore è la Francia, seguita da Italia, Stati Uniti, Spagna e Germania. La Francia è anche il principale paese consumatore (34% della produzione mondiale) seguita da Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna e Italia, solo quinta (5%) nonostante sia il secondo paese produttore. L´italia in 10 anni ha aumentato la sua quota di export passando dal 26% al 40%. Secondo uno studio francese il rosato subisce una forte stagionalità: tra primavera ed estate si consuma quasi il 70% del rosato; sempre in Francia, il consumo di Rosato tra il gentil sesso è passato dal 22% al 31%». Sono poi seguite alcune relazioni di esperti internazionali, come Gilles Masson, direttore del Centro di ricerca e sperimentazione sul vino Rosè dell´Istituto francese della vigna e del vino, che ha raccontato evoluzioni passate, presenti e future del mondo dei Rosati. Masson ha sottolineato che «rare sono le fonti di informazione sui vini rosati; solo dal 2004 è stato possibile dar vita a un osservatorio, grazie ad una collezione di oltre 100 campioni di Rosati - provenienti da 30 Paesi, di cui la Francia è la nazione più rappresentata - messe a disposizione del Centro di ricerca dall´Unione degli enologi di Francia; questa banca dati conferma che il mondo del Rosato è molto vasto e copre un ventaglio di possibilità in termini di gusto, equilibrio e quindi di adattamento al mercato molto importante». Secondo Rudolf Nickening, segretario generale dell´Associazione viticoltori tedeschi «i Rosati non devono rappresentare un compromesso per chi non sa scegliere un vino Bianco o Rosso; i consumatori dovrebbero imparare ad ampliare la loro richiesta: Bianco, Rosso o Rosato? Personalmente ritengo che il rosato non sia un compromesso ma una prima scelta, un vino capace di accompagnare un buon pasto, che si sposa perfettamente con numerosi piatti di carne o di pesce. La sua popolarità sul mercato è cresciuta negli ultimi 10 anni, offrendo oggi numerose opportunità nella produzione e nel marketing; in Germania non possiamo parlare di boom dei Rosati, tuttavia il suo potenziale non sembra essersi esaurito». Infine Sandro Sartor, amministratore delegato di Ruffino Srl, ha ripercorso i 50 anni del Rosatello Ruffino - il rosè italiano in auge negli anni ´60 e rilanciato nel 2013 - oltre che l´evoluzione del vino rosato in Italia. «Erano gli anni ´60 - ha raccontato Sartor - quando Ruffino introdusse fra le sue referenze il Rosatello, prodotto da uve pugliesi, associando ad esso una bottiglia speciale; un legame indissolubile fra contenitore e contenuto che ha dato vita a un vino in grado di segnare la storia dei vini Rosati. Il principale mercato del Rosatello è senza dubbio l´Italia, ma è anche esportato in alcuni paesi come Germania e Nord Europa. In Italia il mercato dei rosati ha segnato il passo negli anni ´80 e ´90 ma negli ultimi cinque anni si è iniziato a registrare un interesse crescente da parte dei consumatori». «Il quinto posto italiano nella classifica dei consumi – ha dichiarato nelle conclusioni il senatore Dario Stefàno, ideatore del concorso - ci conferma che quello del Vino Rosato è un mercato in espansione, tutto da occupare per i nostri produttori. Tanto più che la qualità, l’autoctonia e il legame con i luoghi di produzione sono i tratti identitari con cui competiamo sullo scenario globale ed un mix formidabile in grado di regalarci etichette uniche al mondo. Siamo sul podio per la produzione di rosati ma non ci accontentiamo: abbiamo avviato orgogliosamente un nuovo processo di riscoperta delle nostre radici produttive, qual è appunto il vino rosato, che sono certo ci farà fare ulteriori passi da gigante nel panorama enologico internazionale».  
   
 

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