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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Giugno 2014
 
   
  PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: PRIMA VENGONO I CITTADINI, POI LE NORME

 
   
  Trento, 5 giugno 2014 - La pubblica amministrazione e la sua dirigenza devono porsi come obbiettivo primario quello di guardare alle esigenze dei cittadini, mettendo in secondo piano l´impostazione giuridica. Prima devono venire i risultati in favore della collettività, poi gli atti amministrativi. E´ questo in sintesi quanto emerso dal confronto fra Nadio Delai, Mauro Marcantoni, Sabino Cassese ed Innocenzo Cipolletta, che partendo da una ricerca realizzata da Maracantoni sulla dirigenza della Provincia autonoma di Trento si sono confrontati sulle prospettive di riforma delle pubbliche amministrazioni, convenendo sulla necessità di partire dalla realtà e non dalle norme. Impostazione condivisa dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, che ha evidenziato come l’Autonomia non sia un insieme di norme, ma abbia l’ambizione di voler dare risposte ai bisogni dei cittadini. “C’è un grande processo di mutazione genetica in corso nella società al quale deve partecipare anche la pubblica amministrazione.” Con queste parole il sociologo Nadio Delai ha aperto oggi il confronto sul tema della pubblica amministrazione che ha preso le mosse da una ricerca di Mauro Marcantoni sulla dirigenza della Provincia autonoma di Trento. Lo stesso Marcantoni ha aperto il dibattito a cui hanno partecipato Sabino Cassese, giudice della Corte Costituzionale e già ministro della Funzione pubblica ed Innocenzo Cipolletta, manager ed economista. Marcantoni ha evidenziato la necessità di passare da un’amministrazione incentrata sugli atti ad una incentrata sul risultato in favore dei cittadini, per raggiungere questo obbiettivo occorre un’assunzione di responsabilità: “Un dirigente non responsabile - ha detto Marcantoni - trova sempre una scusa, un dirigente responsabile trova sempre una strada”. Sabino Cassese ha sottolineato che per riformare la pubblica amministrazione occorre anzitutto capire dove bisogna intervenire, partendo dalla realtà e non dalle norme e sapendo che non si può volere tutto subito, perché è una macchina troppo complessa perché si possa cambiare rapidamente. “Aumentano le richieste di servizi - ha detto Cassese - e nel contempo diminuiscono le risorse: per questo occorre saper amministrare e fare i conti insieme”. L’ex ministro ha poi sottolineato la necessità di elevare la cultura amministrativa di chi eroga direttamente i servizi, ovvero di chi si trova al front office. Per questo, ha concluso, occorre migliorare la formazione. “In Italia facciamo molta formazione, ma la facciamo male” ha concluso Cassese. Concetti condivisi e rilanciati da Innocenzo Cipolletta che ha invitato a ragionare su che cosa una dirigenza pubblica debba fare. “Bisogna individuare il tipo di dirigenza sulle base delle funzioni che deve esercitare”. “Oggi in Italia la pubblica amministrazione ha un’impronta troppo giuridica, occorre quindi pensare ad una dirigenza che non serva solo a prendere decisioni, ha detto Cipolletta, ma che sia impegnata a dare risposte ai cittadini e alle imprese”. Il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, chiudendo il confronto, ha evidenziato come l’Autonomia non sia un semplice insieme di norme, ma l’ambizione di voler dare risposte ai bisogni e quindi di costruire il futuro. “Questo - ha concluso Rossi - deve essere l’obiettivo comune della classe politica, che ha la responsabilità di indicare la strada e della dirigenza che deve mettere in campo competenza, fantasia e creatività, al fine di mettersi in presa diretta con i cittadini.”  
   
 

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