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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Giugno 2014
 
   
  IMPORTANTE CONTRIBUTO DELL´UE PER UNA PIÙ AMBIZIOSA AZIONE GLOBALE PER IL CLIMA IN OCCASIONE DELLA CONFERENZA DI BONN

 
   
  Bruxelles, 5 giugno 2014 - L´unione europea presenterà il suo contributo per promuovere una più ambiziosa azione internazionale per il clima fino al 2020, in occasione dei negoziati sui cambiamenti climatici dell´Onu che si svolgeranno dal 4 al 15 giugno a Bonn, in Germania. La conferenza sarà condotta essenzialmente da funzionari amministrativi, ma comprenderà anche discussioni a livello ministeriale il 5 e 6 giugno. I 10 giorni nei quali si svolgeranno i negoziati rappresentano un´opportunità per compiere ulteriori progressi verso un accordo climatico mondiale da concludere il prossimo anno per il periodo successivo al 2020, nonché verso misure per rafforzare l´azione internazionale per il clima per il periodo precedente. Tali misure sono necessarie per colmare l´ampio divario esistente fra gli impegni attualmente sottoscritti dai vari paesi al fine di limitare le emissioni di gas a effetto serra e gli obiettivi di riduzione necessari a mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2ºC rispetto alla temperatura dell´era preindustriale. Connie Hedegaard, Commissaria responsabile per l´Azione per il clima, ha dichiarato: "Anche se stiamo già prendendo in considerazione il prossimo decennio, è fondamentale intensificare le azioni anche prima del 2020. L´ue supererà ampiamente i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni previsti dal protocollo di Kyoto per il periodo precedente il 2020. È stato possibile raggiungere questo risultato grazie a oltre un decennio di azione politica determinata da parte dell´Ue e degli Stati membri. Stiamo dando un importante contributo per colmare il "divario di ambizione" tra ciò che sarebbe necessario fare a vantaggio del pianeta e ciò che i paesi intendono realizzare entro la fine del decennio in corso. L´ue adotterà la proposta contenuta nel suo contributo all´accordo internazionale sul clima per periodo successivo al 2020 entro ottobre. Chiediamo alle altre grandi economie di proporre misure concrete più ambiziose." Yannis Maniatis, ministro dell´Ambiente, dell´energia e dei cambiamenti climatici per la Grecia, Stato attualmente alla guida della presidenza del Consiglio dell´Ue, ha inoltre precisato: "È necessario che grazie a questa conferenza si realizzino progressi concreti verso un consenso sulle informazioni che i paesi devono fornire nel proporre il loro contributo alla riduzione delle emissioni nel quadro dell´accordo per il periodo successivo al 2020. Il consenso su tali informazioni è fondamentale per garantire che i contributi siano trasparenti e possano essere pienamente compresi. La conferenza di Bonn deve inoltre preparare il terreno per una decisione su come ridurre ulteriormente le emissioni a livello mondiale per gli anni successivi al 2020. L´ue auspica che le decisioni su entrambe le questioni vengano adottate alla conferenza sul clima che si terrà a Lima in dicembre." La tavola rotonda a livello ministeriale del 5 giugno verterà sulle modalità per accrescere il livello di ambizione dell´azione per il clima da parte dei paesi sviluppati nell´ambito del protocollo di Kyoto durante il secondo periodo d´impegno, fissato dal protocollo per gli anni dal 2013 al 2020. Il dialogo ministeriale del 6 giugno discuterà del futuro accordo mondiale sul clima e di come aumentare il livello di ambizione dell´azione per il periodo precedente il 2020 in tutti i paesi. Nelle riunioni a livello ministeriale, l´Ue condividerà la sua esperienza relativa al conseguimento e superamento degli obiettivi di riduzione delle emissioni ed esporrà le proprie idee sulla stesura del futuro accordo mondiale. L´ue ha potenzialmente superato di 5,5 miliardi di tonnellate l´obiettivo di riduzione al 2020 L´ue è riuscita a spezzare il legame tra la crescita economica e l´aumento delle emissioni di gas a effetto serra. Le emissioni sono state ridotte del 19% tra il 1990 e il 2012 e l´economia dell´Ue è cresciuta di oltre il 44%. Si tratta di una riduzione delle emissioni di quasi la metà per unità di Pil, che fa dell´Ue una delle economie mondiali più efficienti sotto il profilo energetico. Di conseguenza, alla tavola rotonda sul protocollo di Kyoto l´Unione mostrerà di aver superato l´obiettivo ufficiale indicato nel primo periodo d´impegno (2008-2012) di circa 4,2 miliardi di tonnellate (gigatonnellate — Gt) di Co2 equivalente. Il potenziale superamento nel secondo periodo consiste in ulteriori 1,3 Gt, in quanto, secondo le proiezioni, nel 2020 le emissioni totali di gas a effetto serra provenienti dall´Ue e dall´Islanda1 dovrebbero essere di circa il 24,5% al di sotto dei livelli dell´anno di riferimento scelto (1990 nella maggior parte dei casi). Il superamento congiunto degli obiettivi per il primo e il secondo periodo di impegno ammonta ad una riduzione totale delle emissioni entro il 2020 pari a 5,5 Gt in più rispetto agli obiettivi iniziali dell´Ue e dell´Islanda. Ciò rappresenta l´equivalente di oltre un anno di emissioni: nel 2012 le emissioni provenienti dall´Ue e dall´Islanda ammontavano a 4,55 Gt. Oltre a questo importante contributo inteso a colmare il "divario di ambizione", l´Ue ribadirà chiaramente la sua offerta di aumentare dal 20% al 30% il suo obiettivo ufficiale di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2020, nel caso altre grandi economie adottino azioni analoghe. Una delle priorità dell´Ue per la conferenza di Bonn consiste nella necessità di progredire verso una decisione da presentare alla conferenza dell´Onu sul clima, che si terrà a Lima in dicembre, in merito alle modalità concrete per rendere più ambiziosi gli obiettivi dell´azione mondiale per il clima prima del 2020. Stabilire chiaramente le proposte di contributi per la riduzione delle emissioni: le informazioni necessarie Nelle discussioni sull´accordo in materia di clima per il periodo successivo al 2020, una delle priorità della conferenza di Bonn consisterà nel progredire verso un consenso sulle informazioni che gli Stati membri dovranno fornire al momento di presentare le loro proposte di contributo per ridurre le emissioni nell´ambito del futuro accordo, in modo che tale contributo possa essere chiaramente compreso e sia possibile esaminarlo. L´intenzione è di giungere a una decisione relativa a queste informazioni in occasione della conferenza di Lima. Tutti i paesi hanno accettato di presentare i loro contributi molto prima della conferenza di Parigi del dicembre 2015, in cui l´accordo per il periodo successivo al 2020 dovrà essere adottato, e se possibile entro il primo trimestre del 2015.  
   
 

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