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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Giugno 2014
 
   
  L´ITALIA? UNA NAZIONE DEBOLE E DIVISA, ETERO-GUIDATA DA USA E GERMANIA

 
   
  Trento, 11 giugno 2014 - Analisi impietosa e fuori dal coro, quella effettuata l’ 1 giugno, al Festival dell’ Economia, alla Sala della Cooperazione dallo storico dell’economia Giulio Sapelli, Il quale, partendo dalle origini dello Stato unitario, ha messoin guardia dal potere (troppo) forte esercitato dalla magistratura e dall’alta burocrazia. Tutto ciò, secondo Sapelli, è colpa del lento declino dei partiti tradizionali di massa, distrutti dalla magistratura e anche dalla loro ignavia. Sullo sfondo la volontà degli Usa e dei liberisti anglosassoni di eliminare i partiti in nome del liberismo. Resiste il capitalismo familiare, che però è troppo debole e diviso per arrivare al potere, e una rete forte di piccole imprese. Italia “devertebrata”, insomma, e senza speranza, costretta a sperare nella guida americana di espansione economica piuttosto che nella politica di deflazione attuata dalla Merkel. Giulio Sapelli, storico dell’economia invitato dalla Cooperazione Trentina al Festival per parlare di poteri forti in Italia, ha proposto un quadro disincantato e piuttosto grigio sul futuro del Paese. E lo ha fatto partendo dall’unità nazionale, che venne calata dall’alto e non fu frutto di approvazione popolare, quindi debole. “Lo Stato che non ha una sua legittimazione storica – ha detto Sapelli – difetta in autorevolezza”. All’egemonia storica degli Stati Uniti sull’Italia si è affiancata, dopo la caduta dell’impero sovietico, quella economica della Germania. L’italia quindi è costretta ad essere eterodiretta dall’esterno? La risposta è sì, per Sapelli, anche perché i partiti tradizionali, che avevano surrogato la debolezza dello Stato, non esistono più, e non si vedono all’orizzonte nuovi poteri in grado di prendere il sopravvento. Il capitalismo familiare, di origini agrarie, che tanto ha contribuito a ricostruire l’Italia dopo il secondo conflitto mondiale, è oggi troppo debole e diviso. Si sono rafforzate invece la magistratura, che non solo ha spazzato via i partiti ma si propone come nuovo potere, e l’alta burocrazia fatta dai consiglieri di Stato, l’avvocatura, la Ragioneria. Non risparmia nessuno il prof. Sapelli, che critica la stagione delle privatizzazioni voluta da Romano Prodi, salvando però la rete di eccellenza delle piccole imprese, soprattutto manifatturiere, che possono ancora fare grande l’Italia. E, in Trentino, la rete economico-solidale della cooperazione, vero baluardo anche per l’autonomia. “Voi siete il frutto di una accordo internazionale, e una miracolosa soluzione ad un problema interetnico”.  
   
 

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