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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Giugno 2014
 
   
  MC FADDEN: RICOMPENSARE I POLITICI QUANDO RAGGIUNGONO BUONI RISULTATI?

 
   
  Trento, 12 giugno 2014 - "Come allineare gli interessi dei politici a quelli della società"? Questa l´impegnativa domanda posta dal Festival dell’ economia a Daniel Mc Fadden, premio Nobel per l´Economia 2000, in chiusura di questa nona edizione della grande kermesse trentina. Al teatro Sociale, Mc Fadden, attualmente docente a Berkley e all´Università della California del Sud, ha iniziato la sua analisi dai limiti della democrazia rappresentativa nel controllare il lavoro dei politici e se necessario premiarlo, oppure "penalizzarlo" se operano male. Ma se il voto è uno strumento insufficiente, come far sì che il politico venga da un lato incoraggiato a raggiungere certi obiettivi e dall´altro scoraggiato dallo scegliere strade che possono portare ad esempio alla corruzione, o comunque al perseguimento di obiettivi o interessi diversi rispetto a quelli concordati con il suo elettorato? Le analogie con quanto avviene nel settore privato, con gli incentivi e gli strumenti di dissuasione esistenti ad esempio in una grande società per azioni. "I politici dovrebbero essere pagati a seconda della loro performance? E dovrebbero ricevere dei bonus se raggiungono certi obiettivi difficili, ad esempio per quanto riguarda la crescita?". Questa la domanda da cui Mc Fadden è partito: è giusto, quindi, considerare i politici alla stregua di manager? In Italia la crescita stimata è di poco più dell´1%. Ma se invece il Parlamento si ponesse obiettivo di raggiungere un 2% di crescita entro il 2015 senza aumentare il debito pubblico? se ciò avvenisse, l´Italia avrebbe 13,5 miliardi in più. E se anche questo costasse diversi milioni di gratifiche pagate ai politici, il saldo rimarrebbe comunque negativo. Molte persone saranno scandalizzate da questa ipotesi. "E anch´io - ha detto Mc Fadden - , tuttavia, in generale, un progetto del genere si ripagherebbe da solo, con una crescita dell´occupazione, delle tasse, e una diminuzione dei sussidi erogati. Quindi, l´uso di incentivi economici ai politici potrebbe anche funzionare. Il rapporto che si delineerebbe fra politici ed elettori sarebbe simile a quello esistente fra agenti e loro datori di lavoro, per quanto il governo di un paese non può essere sovrapposto sic et simpliciter a quello di una grande corporation". A monte di ciò vi sono i limiti impliciti nella democrazia, sia sul versante del controllo dell´azione del politico attraverso il voto sia sul versante del controllo da parte del sistema giudiziario. Ma il vantaggio principale della democrazia è quello di proteggere i cittadini dagli abusi di potere, e questo non va mai perso di vista. Detto questo: gli incentivi economici potrebbero migliorare le performance dei politici? La risposta del premio Nobel sembrerebbe essere sì, o perlomeno: è interesse del pubblico pagare nella maniera giusta i politici più capaci. Non solo: un giusto incentivo economico mette il politico al riparo dalla tentazione della corruzione, o perlomeno dal perseguimento di interessi di parte. Ci sarebbero quello politico, o ancora, limitare l´esercizio del diritto di voto ai cittadini più informati. Mc Fadden nella sua relazione si è concentrato però sul rapporto"di Agenzia", ovvero fra agente e anche altri strumenti per migliorare la classe dirigente o le stesse performances dell´elettorato. Ad esempio selezionare meglio i candidati alla politica, o separare più nettamente il lavoro tecnico suo principale, simile a quello fra politico ed elettore. "Ci sono due questioni da considerare nel contratto di agenzia. La prima è quella dell´azzardo morale. L´agente compie delle azioni a danno del principale, che non può controllarlo. La seconda è quella della selezione avversa, in base alla quale ´la moneta cattiva scaccia quella buona´. Un buon contratto basato sulla performance economica dovrebbe costituire la risposta fondamentale a questo genere di problemi. In questo caso, se la performance dell´agente è buona, il suo compenso cresce. Un compenso basato sui risultati può anche essere un efficace antidoto alla corruzione. Ma bisogna dire che avere incentivi più alti non è di per sé sufficiente a rimuovere tutte le tentazioni. Ci sono anche politici che sostengono che la corruzione è il lubrificante del sistema". Il tema dei compensi basati sui risultati è controverso. Come riconosciuto da Mc Fadden, ciò riguarda anche i compensi elevati nel settore privato. Spesso si criticano gli incentivi perché distorcono essi stessi l´operato dei manager, li spingono a perseguire obiettivi di breve periodo trascurando quelli di lungo periodo, quando non a manipolare direttamente i risultati delle loro azioni. C´è però comunque una correlazione positiva fra le retribuzione basate sui risultati e i risultati aziendali stessi. Si può incentivare la politica nello stesso modo? Non è così automatico, anche per l´eterogeneità degli obiettivi che i politici sono tenuti a perseguire. Ma soprattutto, chi stabilisce il prezzo? Tuttavia, pur fra molte difficoltà, è possibile pensare a valutare meglio l´operato dei politici,e la stessa appetibilità di un progetto pubblico, ad esempio ricorrendo ad agenzie specializzate o a "giurie economiche", a loro volta opportunamente incentivate. Progetti come la diffusione del wifi o delle bici elettriche potrebbero essere decisi in questo modo. In chiusura di questo ultimo incontro della Ix edizione del Festival dell´Economia, c´è stato spazio anche per un prima valutazione a caldo degli organizzatori. Il responsabile scientifico Tito Boeri ha sottolineato fra le altre cose l´alta partecipazione degli studenti ai vari momenti della kermesse e l´impatto mediatico sulle testate nazionali e internazionali. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi ha ringraziato, oltre a Boeri, l´Università, l´editore Laterza, e per lo staff organizzativo della Provincia, Marilena Defrancesco, nonché tutti i relatori che hanno animato queste giornate. "Speriamo di avere ricavato qualche suggerimento interessante in materia di retribuzione dei politici, tema che ci sta molto appassionando", ha aggiunto un po´ ironicamente. "Abbiamo cercato di migliorare la ricaduta di questo festival verso i giovani e verso il mondo tedesco e mi pare che ci siamo riusciti - ha detto ancora Rossi - . E mai come in questo caso credo si sia riusciti a combinare l´attualità, le sue urgenze e interessi, e l´approfondimento scientifico, il pensiero. Mi piace immaginare che buona parte dei giovani che hanno partecipato, soprattutto, possano ricavarne la voglia e l´ambizione per essere un domani la nuova classe dirigente, mettendosi a disposizione del bene comune. Grazie e all´anno prossimo".  
   
 

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