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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Giugno 2014
 
   
  CARNE BOVINA VENETO: RICONOSCERE E PREMIARE LA QUALITÀ. E FAR CAMBIARE MESTIERE A CHI TENTA DI COMMERCIALIZZARE BOVINI INFETTI. GRAZIE AI NAS PER AVERLI SCOPERTI

 
   
  Venezia - “La repressione è necessaria, ma sarebbe più utile per tutti una concreta valorizzazione della qualità e del lavoro onesto nel settore della carne bovina”. Così Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto, regione che ha il primato nazionale di produzione zootecnica da carne, commenta l’operazione condotta dai Carabinieri del Nas che ha bloccato la potenziale commercializzazione di bovini infetti con marchi e carte contraffatte, nella quale risultano coinvolti allevatori, autotrasportatori e veterinari di Asl del Centro Sud Italia. “Un ulteriore grazie e i miei complimenti ai Carabinieri del Nas– ha aggiunto Manzato – per questo intervento e per gli altri che conducono, con discrezione ed efficacia, a tutela della salute dei cittadini e del commercio regolare”. “Dobbiamo tutti impegnarci di più su questo fronte – ha detto ancora l’assessore – specie in un comparto come quello della carne bovina dove siamo diventati pesantemente deficitari e dove le norme europee non aiutano la nostra produzione, men che meno se è di pregio. Dobbiamo sostenere gli allevatori che si danno un percorso di qualità certificata lungo l’intera filiera, premiare sistemi di qualità come quelli del vitello al latte e cereali e del vitellone ai cereali, controllato da un organismo certo e dagli stessi allevatori”. “Purtroppo la nostra zootecnia è punita da norme che a me sembrano semplicemente il frutto di un accordo a tutela degli allevamenti franco – tedeschi. Sono norme – ha detto ancora l’assessore – che vorrebbero addirittura togliere la possibilità per gli allevatori di dichiarare in etichetta i percorsi migliorativi del prodotto: i requisiti minimi sono necessari, fanno bene solo ai prodotti anonimi. Anche la famosa “direttiva Nitrati”, che tanto ha pesato sulla redditività delle nostre imprese, sembra fondarsi su un presupposto estraneo per il 90 per cento al settore agricolo” “Come Veneto – ha concluso Manzato – non abbiamo dato l’intesa alla proposta del Governo sui premi comunitari perché punitiva della nostra zootecnia, alla quale si riducono i premi. Purtroppo siamo stati l’unica Regione a farlo, a tutela di un settore che è forse l’unico a livello nazionale veramente e fortemente in crisi. Occorre cambiare strada”.  
   
 

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