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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Giugno 2014
 
   
  RITARDI NEI PAGAMENTI: LA COMMISSIONE CHIEDE ALLŽITALIA E ALLA SLOVACCHIA CHIARIMENTI NEL MERITO

 
   
  Bruxelles, 19 giugno 2014 - La Commissione ha deciso ieri di chiedere all’Italia e alla Slovacchia chiarimenti sullŽapplicazione e sullŽattuazione in tali paesi della direttiva dell’Ue sui ritardi di pagamento. In entrambi i casi, la richiesta di informazioni assume la forma di una lettera di costituzione in mora nell’ambito delle procedure di infrazione dell’Ue. Stando alle informazioni di cui dispone la Commissione, la direttiva non è attuata correttamente nellŽordinamento italiano. In seguito alle denunce pervenute alla Commissione, si è appreso che lŽamministrazione pubblica italiana paga i corrispettivi per i servizi prestati o per le merci fornite in media dopo 170 giorni e nel settore dei lavori pubblici dopo 210 giorni. Inoltre, alcuni enti pubblici italiani utilizzano contratti che applicano interessi legali di mora chiaramente inferiori allŽinteresse imposto dalla direttiva, che è pari al tasso di riferimento della Banca Centrale Europea maggiorato di almeno otto punti percentuali. La Commissione è stata inoltre informata della prassi di alcuni enti pubblici italiani che consiste nel posticipare lŽemissione delle relazioni sullo stato di avanzamento dei lavori (Sal) al fine di ritardare i dovuti pagamenti alle imprese del settore dei lavori pubblici. Stando alle informazioni di cui dispone la Commissione, la direttiva non è attuata correttamente nellŽordinamento slovacco. In particolare, la Slovacchia prevede un duplice sistema di tassi dŽinteresse di mora, uno fisso e lŽaltro variabile. Nel caso di tasso fisso il debitore deve pagare interessi di mora pari al tasso dŽinteresse di base della Banca centrale europea (Bce), maggiorato di nove punti percentuali. Nel caso di tasso variabile il debitore deve pagare interessi di mora pari al tasso dŽinteresse di base della Banca centrale europea (Bce), maggiorato di otto punti percentuali. Se il creditore non ha richiesto esplicitamente uno dei due tassi di interessi di mora, prevale il tasso fisso. La Commissione nutre dubbi sulla compatibilità di tale sistema con la direttiva sui ritardi di pagamento. Un ostacolo importante alla realizzazione del mercato unico - I ritardi di pagamento costituiscono un ostacolo importante alla libera circolazione delle merci e dei servizi nel mercato unico. Essi possono ostacolare gli scambi transfrontalieri e creare distorsioni della concorrenza. Ogni anno imprese europee falliscono in attesa del pagamento delle loro fatture. I ritardi di pagamento hanno quindi un effetto negativo sullŽintera economia europea. La direttiva sui ritardi di pagamento costituisce un aiuto prezioso per le imprese, in particolare le piccole e medie imprese (Pmi), che rappresentano il 99% di tutte le imprese dellŽUe. Adottata nel 2011, la direttiva risponde allŽesigenza reale di adottare il buon costume dei pagamenti tempestivi. LŽattuazione e lŽapplicazione corrette della direttiva nella pratica sono determinanti per il buon funzionamento dell’economia. Una corretta applicazione della direttiva dovrebbe permettere alle imprese europee di liberare flusso di cassa aiutandole a superare la crisi economica. I paesi europei hanno concordato di incorporare i requisiti della direttiva nella legge nazionale entro il 16 marzo 2013. Prossime tappe - LŽitalia e la Slovacchia hanno due mesi per reagire allŽavvertimento della Commissione. Qualora le informazioni ricevute dagli Stati membri siano considerate insufficienti, la Commissione può ritenere che gli Stati membri violino il diritto dell’Unione e che debbano porre rapidamente rimedio a tale violazione. La Commissione pubblicherà quindi un "parere motivato" in conformità allŽarticolo 258 del trattato sul funzionamento dellŽUnione europea. Il mancato rispetto di questŽultimo può portare al deferimento del caso innanzi alla Corte di giustizia europea e allŽeventuale imposizione di ammende.  
   
 

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