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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Giugno 2014
 
   
  FVG: PROTOCOLLO PER INDIVIDUAZIONE PRECOCE BAMBINI DSA

 
   
  Trieste, 19 giugno 2014 - L´attività di identificazione precoce dei casi sospetti di Dsa (Disturbi specifici dell´apprendimento) è l´oggetto del protocollo di intesa sottoscritto ieri tra gli assessori regionali al Lavoro, Formazione e Istruzione, Loredana Panariti ed alla Salute ed Integrazione sociosanitaria, Maria Sandra Telesca, ed il direttore dell´Ufficio Scolastico Regionale, Daniela Beltrame. Il documento, che come ha ricordato Beltrame era molto atteso dai Centri territoriali di supporto (Cts), consente l´avvio di un lavoro sinergico e permette, ha osservato Panariti, di affrontare un problema che può essere risolto e non diventare nel tempo un elemento di discriminazione. La Legge 170/2010 attribuisce alla scuola il compito di svolgere attività di individuazione precoce dei casi sospetti di Dsa, distinguendoli dai casi di difficoltà di apprendimento di origine didattica o ambientale. Stipulato anche in seguito al Decreto ministeriale emesso in proposito il 17 aprile 2013, "il protocollo si inserisce in un percorso che prevede - ha osservato Panariti - tutta una serie di attività con obiettivi importanti, a partire dalla costituzione di un tavolo istituzionale per l´individuazione di dispositivi di comunicazione, raccordo ed integrazione". "Altri obiettivi - ha continuato Panariti - sono il coordinamento dei soggetti istituzionali, l´ottimizzazione delle risorse disponibili, l´individuazione delle buone prassi già in atto sul territorio, lo sviluppo dell´attività di rete e la definizione di strategie di sistema per percorsi clinici omogenei in tutta la regione". Anche per Telesca il documento è un risultato importante, "perché vede la collaborazione tra i due assessorati e l´Ufficio scolastico regionale e perché permette la definizione di regole che consentano di superare la disomogeneità di trattamento con cui si affronta, nelle diverse aree del Friuli Venezia Giulia e nelle scuole, un fenomeno che va stimato nella giusta misura per evitare che si arrivi ad identificare come affetti da Dsa bambini che in realtà non lo sono". A tale scopo l´iter previsto dal protocollo prevede l´individuazione degli alunni che presentano difficoltà significative di lettura, scrittura o calcolo (dislessia, disgrafia, discalculia), l´ attivazione di percorsi didattici mirati al recupero di tali difficoltà e la segnalazione dei soggetti resistenti all´intervento didattico. Il documento siglato oggi regolamenta quindi le fasi del percorso di identificazione e diagnosi di Dsa deputate alla scuola (identificazione degli alunni con difficoltà di apprendimento, avvio di strategie didattiche mirate al recupero di tali difficoltà e segnalazione solo degli alunni nei quali il potenziamento didattico si sia rivelato inefficace con stesura di una comunicazione scritta) ed ai servizi sanitari preposti alla diagnosi e relativa certificazione. A tale proposito, l´assessore Telesca ha confermato che, tra i tanti soggetti coinvolti, la formulazione della diagnosi competerà ai servizi pubblici (e quindi alle neuropsichiatrie infantili) ed a quelli accreditati convenzionati con il Ssr nella disciplina specifica. A sua volta Beltrame, sottolineando l´importanza del ruolo svolto dalla scuola a favore della diagnosi precoce dei casi di Dsa, ha osservato che il protocollo consentirà di "mettere a sistema prassi che già esistevano ma è giusto vengano condivise a livello regionale" ed ha sottolineato l´importanza della formazione a cui gli stessi insegnanti sono molto interessati, perché sono loro a seguire l´iter di monitoraggio attraverso la stretta collaborazione con i servizi sanitari.  
   
 

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