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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Giugno 2014
 
   
  MARCHE PRIMA REGIONE PER OCCUPATI DOVUTI ALLA CULTURA: SYMBOLA E UNIONCAMERE PRESENTANO I DATI DI ‘IO SONO CULTURA’, STUDIO CHE ‘PESA’ CULTURA E CREATIVITÀ NELL’ECONOMIA NAZIONALE.

 
   
  Ancona, 30 giugno 2014 - Le Marche sono la prima regione italiana per incidenza dell’occupazione dovuta a cultura e creatività e sono la seconda regione del Paese per valore aggiunto del medesimo comparto. Le Marche sono inoltre la quarta regione italiana per propensione all’export culturale. Passando dal livello regionale a quello provinciale, Pesaro e Urbino è seconda nella classifica delle migliori dieci province italiane per ricchezza prodotta dal sistema produttivo culturale. Bene anche Macerata: settima. Le Marche sono quindi ben rappresentate, con 2 province nelle prime 10, nella graduatoria di Fondazione Symbola e Uniocamere della ricchezza prodotta in Italia dalla cultura. La classifica è contenuta nello studio “Io sono cultura - L’italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” elaborato da Symbola e Unioncamere con la collaborazione e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Marche e presentato oggi a Macerata nell’ambito del Festival della Soft Economy. L’unico studio in Italia che annualmente quantifica il peso della cultura nell’economia nazionale. Con risultati eloquenti: l’intera filiera culturale italiana ha mosso nel 2013 il 15,3% del valore aggiunto nazionale, equivalente a 214 miliardi di euro. Un dato comprensivo del valore prodotto dalle industrie culturali e creative, ma anche da quella parte dell’economia nazionale che viene attivata dalla cultura, il turismo innanzitutto. Le industrie culturali e creative si confermano un pilastro del made in Italy. Tanto che durante la crisi l’export legato a cultura e creatività è cresciuto del 35%. E così mentre la crisi imperversa e un pezzo consistente dell’economia nazionale fatica e arretra, il valore aggiunto prodotto dalle in-dustrie culturali e creative tiene, fa da volano al resto dell’economia e cresce anche la capacità attrattiva del settore rispetto alle donazioni dei privati. Nonostante il calo generalizzato del complesso delle ‘sponsorizzazioni’ registrato negli ultimi anni, infatti, quelle destinate alla cultura sono cresciute tra il 2012 e il 2013 del 6,3% arrivando a quota 159 milioni. Entrando nel dettaglio dello studio - una sorta di annuario, per numeri e storie, realizzato anche grazie al contributo di circa 40 personalità di punta nei diversi settori, alla partnership di Fondazione Fitzcarraldo e Si.camera e con il patrocinio dei ministeri dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dello Sviluppo Economico – emerge che dalle 443.458 imprese del si-stema produttivo culturale, che rappresentano il 7,3% delle imprese nazionali, arriva il 5,4% del-la ricchezza prodotta in Italia: 74,9 miliardi di euro. Che arrivano ad 80 circa, equivalenti al 5,7% dell’economia nazionale, se includiamo anche istituzioni pubbliche e realtà del non profit attive nel settore della cultura. Ma la forza della cultura va ben oltre, grazie ad un effetto mol-tiplicatore pari a 1,67 sul resto dell’economia: così per ogni euro prodotto dalla cultura, se ne attivano 1,67 in altri settori. Gli 80 miliardi, quindi, ne ‘stimolano’ altri 134. Cifre che complessivamente arrivano, come anticipato, alla soglia di 214 miliardi di euro. Una ricchezza che ha effetti positivi anche sul fronte occupazione: le sole imprese del sistema produttivo culturale – ovvero industrie culturali, industrie creative, patrimonio storico artistico e architettonico, performing arts e arti visive – danno lavoro a 1,4 milioni di persone, il 5,8% del totale degli occupati in Italia. Che diventano 1,5 milioni, il 6,2% del totale, se includiamo anche le realtà del pubblico e del non profit. “Si rinnova la partnership tra Regione Marche, Fondazione Symbola, Unioncamere e la Camera di Commercio di Macerata in occasione del Festival della Soft Economy e del Seminario Estivo, che oggi vede la presentazione del Rapporto Cultura 2014 a Macerata, il primo momento di confronto e dibattito sull’unico Rapporto in Italia che annualmente quantifica il peso della cultura nell’economia nazionale”. A spiegarlo l’Assessore alla Cultura della Regione Marche, Pietro Marcolini. “Le Marche si confermano anche quest’anno tra le regioni italiane dove l’incidenza del sistema produttivo culturale è più alta sul complesso dell’economia con dati straordinari che confermano il nostro trend positivo regionale su scala nazionale: per incidenza del valore aggiunto di cultura e creatività sul totale dell’economia, le Marche sono di poco seconde solo al Lazio; considerando, invece, l’incidenza dell’occupazione delle industrie culturali sul totale dell’economia regionale, le Marche sono la regione italiana che esprime la migliore performance. I risultati che emergono dal Rapporto quindi valorizzano l’azione della Giunta regionale che crede nella cultura come risposta alla crisi, come leva di nuovo sviluppo, come qualificazione del tessuto produttivo, concetti che sono al centro dell’azione amministrativa regionale con progettualità innovative come quella del Distretto Culturale Evoluto Marche”.  
   
 

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