Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 22 Luglio 2014
 
   
  TRENTO, STAFFETTA GENERAZIONALE IN PROVINCIA UN PATTO ALL´INSEGNA DELL´OCCUPAZIONE I LAVORATORI PIÙ ANZIANI POTRANNO CHIEDERE IL PART TIME CONSENTENDO L´INGRESSO DI GIOVANI NELLE FILA DELL´AMMINISTRAZIONE

 
   
  Trento, 22 luglio 2014 - Lavoratori anziani o vicini alla pensione che si riducono l´orario lavorativo, in genere passando dal full time al part time, così da generare un risparmio che viene impiegato per l´assunzione di giovani: è la cosiddetta "staffetta generazionale", che con la decisione assunta oggi dalla Giunta provinciale, su proposta del presidente Ugo Rossi, verrà sperimentata nell´amministrazione provinciale. "Siamo fra i primi in Italia - spiega Rossi - a sperimentare questo strumento semplice ed efficace di ricambio generazionale. Abbiamo deciso di adottarlo all´interno della amministrazione, per il personale del comparto autonomie locali , compreso quello comandato o messo a disposizione di altri enti, consapevoli dell´importanza anche simbolica che un atto del genere riveste. La Provincia è infatti un datore di lavoro di primissimo piano: in questo modo potremo dare ad alcuni giovani la possibilità di mettere la loro energia e le loro competenze al servizio dell´amministrazione, cosa di cui abbiamo certamente bisogno, perché è normale che un´organizzazione complessa faccia entrare al suo interno nuova ´linfa´, senza però accrescere i costi a carico dell´ente, e quindi della collettività". Le vecchie generazioni che passano il testimone alle nuove leve, quindi: una formula innovativa, che ribalta la vecchia logica del rapporto fra le generazioni, per la quale erano i giovani ad aiutare i più anziani. Una formula che, utilizzando un´espressione efficace presa dalla lingua inglese, potremmo definire "win-win", ovvero in cui tutti vincono, e nessuno perde. Essa infatti rende possibile l’inserimento lavorativo dei giovani ma contestualmente il mantenimento in organico dei lavoratori maturi, fino al raggiungimento dell´età pensionabile, lavoratori ai quali viene anche riconosciuto un incentivo sul versante contributivo. La Provincia autonoma di Trento, con la delibera assunta oggi, "apre" quindi al ricambio generazionale. Obiettivo, consentire l´assunzione di giovani con contratto a tempo indeterminato senza accrescere i costi a carico della collettività. In Provincia, per effetto del blocco del turn over, l´età media si è progressivamente alzata, ed escludendo il personale del comparto scolastico, si attesta attualmente ai 48 anni di età. Il ricambio generazionale, quindi, oltre a creare nuovi posti di lavoro, consentirà di ringiovanire le fila dei dipendenti impiegati nei vari comparti dell´amministrazione e degli enti collegati (escluso il settore dirigenziale). Ecco dunque la novità: consentire ai dipendenti in possesso di determinati requisiti - in particolare quelli di età non inferiore ai 60 anni o ai quali restano non più di cinque anni per la maturazione del requisito per la pensione anticipata o di vecchiaia - di presentare domanda di riduzione dell’orario di lavoro. La riduzione, concessa previo parere positivo del dirigente al quale il lavoratore risponde, potrà essere a 18, 21, 24, 28 e 30 ore settimanali, per il personale che ha un rapporto di lavoro a tempo pieno prestato in via continuativa da almeno tre anni, e a 18 o 21 ore settimanali per i dipendenti che nell’anno di presentazione della domanda abbiano in corso un rapporto di lavoro a tempo parziale. L’amministrazione assume a proprio carico tutti i i contributi pensionistici e previdenziali del dipendente che si autoriduce l´orario, compresa la quota a suo carico. Inoltre quando questo terminerà di lavorare, avrà diritto al trattamento di quiescenza e previdenza, comprensivo del trattamento di fine rapporto, che gli sarebbe spettato se fosse rimasto in servizio con l’articolazione oraria precedente alla domanda di riduzione. Per l’amministrazione il vantaggio è quello di realizzare delle economie di spesa che saranno impiegate per la copertura delle spese per l’assunzione di nuovo personale a tempo indeterminato. Ma quanti sono allo stato attuale i dipendenti con i requisiti necessari per presentare una domanda di riduzione dell´orario? Le prime stime dicono 3/400 circa. Scheda: Ricambio generazionale - Soggetti aventi diritto - Possono presentare domanda di riduzione dell’orario di lavoro i dipendenti con: - età anagrafica non inferiore a sessanta anni o ai quali restano non più di cinque anni per la maturazione del requisito per la pensione anticipata o di vecchiaia. L’amministrazione verificherà i cinque anni mancanti sulla base dei requisiti di anzianità contributiva e di anzianità anagrafica in vigore per l’accesso al trattamento pensionistico senza decurtazioni all’ atto di presentazione della domanda; - orario di lavoro a tempo pieno prestato in via continuativa negli ultimi tre anni antecedenti la presentazione della domanda; - oppure orario a tempo parziale a 28 e 30 ore settimanali prestato esclusivamente per l’anno nel quale viene presentata la richiesta purché nei tre anni antecedenti la stessa il rapporto di lavoro sia stato a tempo pieno. Riduzione oraria - I dipendenti con rapporto di lavoro a tempo pieno prestato in via continuativa da almeno tre anni possono chiedere la riduzione oraria a 18, 21, 24, 28 e 30 ore settimanali, con articolazione della prestazione lavorativa orizzontale o verticale settimanale. I dipendenti che nell’anno di presentazione della domanda di adesione al ricambio generazionale abbiano in corso un rapporto di lavoro a tempo parziale esclusivamente a 28 e 30 ore settimanali, possono chiedere la riduzione oraria con articolazione della prestazione lavorativa orizzontale o verticale settimanale, rispettivamente a 18 ore settimanali (per le 28 e 30 ore) e 21 ore settimanali (per le 30 ore). Il dirigente del servizio di appartenenza del dipendente si esprime sulla compatibilità oraria richiesta con le esigenze di servizio. Non è consentita la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo parziale con articolazione verticale annua dell’orario di lavoro. Decorrenza - Le domande di riduzione dell’orario di lavoro ai fini del ricambio generazionale sono presentate, di norma, con cadenza trimestrale e accolte entro il trimestre successivo previa verifica dei requisiti anagrafici o contributivi richiesti. Durata riduzione oraria - La riduzione oraria ai fini del ricambio generazionale è concessa a tempo indeterminato fino alla cessazione del dipendente e non è consentita la modifica della stessa. Norme di salvaguardia - L’amministrazione, dopo il primo anno di sperimentazione o in presenza di un numero di richieste particolarmente elevato, si riserva, previo confronto con le Organizzazioni sindacali, di individuare il numero massimo di domande accoglibili, tenuto conto delle proprie esigenze organizzative e di funzionamento, formando una graduatoria. In ogni caso l’Amministrazione si riserva di valutare la richiesta di trasformazione e di non accogliere la domanda nell’ipotesi in cui dalla stessa non ne derivi un’economia di spesa per la Provincia Autonoma di Trento. I dipendenti richiedenti la riduzione oraria prevista dalla normativa in parola non potranno prestare altra attività lavorativa anche se temporanea fino al collocamento a riposo.  
   
 

<<BACK