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Notiziario Marketpress di Venerdì 25 Luglio 2014
 
   
  MALTEMPO. CRITERI PER RIPASCIMENTO ARENILI VENETI EROSI

 
   
  Venezia - Sono stati approvati dalla giunta regionale i criteri generali per la progettazione ed esecuzione degli interventi di ripascimento manutentivo degli arenili in erosione, nonché per interventi di bypass e di ricostruzione delle morfologie costiere, questi ultimi di particolare importanza per il Delta del Po. Ne dà notizia l’assessore regionale alla difesa del suolo Maurizio Conte, che è stato relatore del provvedimento. Dopo il trasferimento delle competenze alle Regioni, il Veneto aveva adottato nel 2005 le prime direttive tecniche per la caratterizzazione e valutazione di compatibilità delle sabbie destinate al ripascimento dei litorali e nel 2010 un aggiornamento, dando comunque atto dell’opportunità di procedere alla revisione generale di queste direttive sulla base dei risultati di studi per la risoluzione delle problematiche di erosione dei litorali. “Sono purtroppo da registrare sempre più frequenti eventi meteo–marini di eccezionale intensità – sottolinea Conte - che comportano danni di milioni di euro agli arenili. Nel mese di novembre 2012 si sono verificati fenomeni lungo il litorale veneto che hanno provocato gravi danni alle strutture balneari ed agli arenili e che si sono nuovamente presentati nel corso dei mesi di gennaio–febbraio 2014 con un ulteriore aggravio dello stato dei litorali. E’ necessario procedere ad una sistematica gestione dei litorali, di cui gli interventi di ripascimento manutentivo sono il primo, fondamentale, passo. Il ripristino della linea di costa, gravemente erosa dalle mareggiate, fornirà risposta alle esigenze dei Comuni costieri e agli operatori turistici. In tal senso si è ritenuto di predisporre un documento integrativo delle direttive approvate nel 2010, concertato con tutti i soggetti attuatori degli interventi di difesa dei litorali veneti dall’erosione e con l’Arpav”. I criteri individuati hanno lo scopo di creare le condizioni affinché si possa realizzare un’efficace strategia di gestione dei sedimenti disponibili per le spiagge del Veneto, che versano in una generalizzata condizione di crisi, sia per quanto riguarda la disponibilità di superfici adeguate per l’attività turistico-balneare che per la sicurezza del territorio, nell’ambito della quale la spiaggia svolge un ruolo di protezione fondamentale. La disciplina mira ad una semplificazione delle procedure autorizzative, in risposta a quanto richiesto dalle stesse amministrazioni locali costiere. Per la movimentazione dei sedimenti vengono individuati non solo principi, criteri e regole, ma anche ambiti di manovra per i singoli interventi, ambiti che sono sostanzialmente quelli entro cui naturalmente si muovono i sedimenti della spiaggia emersa e sommersa, allo scopo di garantire che i ripascimenti vengano effettuati con sedimenti aventi caratteristiche affini alla spiaggia da ripristinare. Uno degli aspetti innovativi rispetto alla normativa precedente, è il fatto che non venga più previsto un valore massimo prefissato per le movimentazioni, facendo invece riferimento alle dimensioni dell’ambito di intervento, come già avviene nelle più evolute normative di settore. Di particolare interesse anche le semplificazioni per lo spostamento di sabbie “da spiaggia a spiaggia”, in pratica la movimentazione del materiale della spiaggia emersa lungo l’arenile, e la previsione di interventi “emergenziali” (peraltro strettamente disciplinati) per far fronte ad eventi meteomarini estremi avvenuti a ridosso della stagione balneare.  
   
 

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