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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Novembre 2014
 
   
  CHIUSA ANCHE LA FILAS: VA AVANTI LA RAZIONALIZZAZIONE DELLE SOCIETÀ REGIONALI FINO AD OGGI C’ERANO 5 SOCIETÀ NEL SETTORE DELLO SVILUPPO E DEL CREDITO: SVILUPPO LAZIO, FILAS, BIC, BIL E UNIONFIDI. L’OBIETTIVO È SEMPRE LO STESSO: SEMPLIFICARE L’AMMINISTRAZIONE E AUMENTARE L’EFFICIENZA TUTELANDO I LAVORATORI

 
   
  Roma, 4 dicembre 2014 - Dal 1° novembre la Filas, la Finanziaria Laziale di Sviluppo, non esiste più. Va avanti il percorso di riordino e razionalizzazione delle società intrapreso dalla Regione. In un anno sono stati tagliati oltre 400 milioni di euro con la chiusura di società, la cancellazione di poltrone la razionalizzando della spesa. Da 5 a una società di credito e lo sviluppo. Fino ad oggi c’erano 5 società, 3 nel settore dello sviluppo, Sviluppo Lazio, Filas e Bic e 2 nel settore del credito, Bil e Unionfidi. Passare a una società unica ci consentirà di aumentare la qualità della gestione, dell’efficienza organizzativa e dell’efficacia degli interventi. Meno componenti nei Cda. L numero dei componenti dei Cda passa da un totale di 23 componenti: 7 in Sviluppo Lazio, 3 in Filas, 5 in Bic, 7 in Bil, 1 e in Unionfidi a solo 3 componenti, tutti in Sviluppo Lazio. Il numero dei componenti dei Collegi Sindacali passa da 15 che c’erano prima, 3 per ogni società, a 3 per la nuova società unica. Un miliardo di euro di tagli a sprechi e privilegi. L´obiettivo è sempre lo stesso: eliminare gli sprechi ma senza tagliare in nessun modo i servizi. “Con la chiusura di Filas facciamo un altro importante passo nella strategia di riordino e di razionalizzazione della governance regionale- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti – che ha aggiunto: proseguiremo per semplificare ancora l’amministrazione e il sistema delle società regionali, per aggredire ogni forma di spreco e, soprattutto, per costruire strumenti che aiutino davvero il Lazio a crescere”. “Continua l’opera di profonda riorganizzazione degli strumenti regionali di sostegno alle imprese e al loro accesso al credito –lo ha detto Guido Fabiani. Alla fine di questo processo- ha detto ancora Fabiani- non ci saranno solo meno poltrone di cda, meno sedi sociali, meno organi di garanzia e meno spese, ma anche uno strumento più snello a disposizione della Regione e delle imprese, in grado di lavorare con efficacia per il rilancio dell’economia laziale”.  
   
 

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