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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Novembre 2014
 
   
  ANCI, MARONI: COSTI STANDARD UNICA STRADA DA SEGUIRE

 
   
  Milano, 10 novembre 2014 - "Approfitto della presenza in sala del presidente del Consiglio dei ministri per esprimere, ancora una volta, la mia preoccupazione per i tagli previsti dalla manovra di Bilancio. Dall´audizione sul Bilancio 2015-2017 tenuta dall´Ufficio parlamentare di Bilancio emerge che alle Amministrazioni locali sono tagliate risorse per quasi 7 miliardi di euro nel 2015, 11 miliardi di euro sia nel 2016 e 11 nel 2017. A fronte di questa riduzione più che significativa lo Stato centrale riduce marginalmente la spesa dei Ministeri e questo è il primo punto che non va bene. Ricordo poi che, dal 2009 al 2012, le Regioni, identificate come centri di spreco, hanno ridotto la spesa primaria regionale del 38,5 per cento, mentre quella delle Amministrazioni centrali è stata ridotta del 24 per cento". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso del suo intervento alla Xxxi Assemblea dell´Anci, a Fiera Milano City, rivolgendosi al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, presente in platea. La Questione Del Residuo Fiscale - "Oltre ai tagli - ha proseguito Maroni - c´è poi la questione, che riguarda particolarmente la Lombardia, del residuo fiscale, la differenza tra le entrate e la spesa pubblica effettuata. Nel 2002 la Lombardia raccoglieva entrate per 27 miliardi in più rispetto ai servizi che erogava, nel 2007 questa cifra è arrivata a 58 miliardi di euro. Una differenza enorme, che è difficile giustificare ai cittadini. Un Lander come la Baviera, per certi versi simile alla Lombardia, ha trasferito dal 1995 al 2009, complessivamente circa 30 miliardi di euro. Noi ogni anno versiamo quasi 20 volte tanto". Il Problema Del Patto Di Stabilità - "Ma la questione - ha continuato il presidente Maroni - riguarda anche sindaci dei nostri 1.531 Comuni lombardi, che hanno contribuito per quasi 9 miliardi al Patto di Stabilità, somme che ci sono e non possono essere spese, una grave ingiustizia che colpisce amministratori capaci. Noi come Regione Lombardia abbiamo dato un aiuto concreto ai nostri Comuni, mettendo a disposizione per il 2014 spazi finanziari per 350 milioni di euro, consentendo ai Comuni di utilizzare i soldi che hanno in cassa. Ma con questa manovra temo che nel 2015 non sarà possibile fare altrettanto". Regioni Non Sono Contro I Tagli - "Noi non siamo contro i tagli, condividiamo l´idea di ridurre la spesa pubblica, ma va fatto in modo equo, applicando i costi standard e sono contento che lei - ha ribadito Maroni, rivolgendosi al premier -, presidente del Consiglio, nell´incontro con le Regioni abbia condiviso questa prospettiva. La Lombardia ha la spesa più bassa, lo dice il professor Giarda in uno studio fatto nel 2012: quello che si spende in Lombardia tra Stato, Regione, Comuni e Province pro capite vale 3.651 euro, mentre ci sono Regioni dove questa spesa supera i 7.000 euro". Con Costi Standard Lombardia Risparmi Per 82 Miliardi - "La strada dei costi standard - ha ribadito il presidente della Lombardia - è quella che va seguita, perché consente risparmi ben superiori a quelli previsti nella Legge di Bilancio. Secondo uno studio di marzo di quest´anno effettuato da Confcommercio, se tutti i cittadini italiani acquistassero i servizi pubblici allo stesso costo unitario sostenuto dai cittadini lombardi, si otterrebbe un risparmio complessivo di circa 82 miliardi di euro, non 4". "Non pretendo - ha concluso Maroni - che vengano applicati subito, capisco che servirebbe un periodo di transizione per consentire a tutte le Amministrazioni di sopportare questo cambiamento. Ma questo è il vero cambiamento culturale che ci aspettiamo da chi ha l´ambizione di segnare una svolta vera nella spesa pubblica".  
   
 

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