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Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Novembre 2014 |
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DELRIO: "LE PROVINCE DEBBONO DIVENTARE UN ENTE MOLTO LEGGERO" IL TAGLIO È POTENZIALMENTE SOPPORTABILE E LE ENTRATE PREVISTE PER LE FUNZIONI ASSEGNATE SONO SUFFICIENTI. DOVRANNO ESSERE AGENZIE A SERVIZIO DEI COMUNI. SERVE UN PIANO NAZIONALE DI REDISTRIBUZIONE DEL PERSONALE
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Milano, 10 novembre 2014 - "Sento dire che il taglio da un miliardo sulle province e le città metropolitane è molto profondo ma noi siamo convinti che le province debbano diventare un ente molto leggero. Il taglio è potenzialmente sopportabile e le entrate previste per le funzioni assegnate sono sufficienti". Lo ha sostenuto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, davanti alla platea dei sindaci riuniti al Mico per i lavori della Xxxi Assemblea Anci. Secondo Delrio la “riforma delle province consente questi risparmi” ma “può funzionare solo ad una sola condizione: che tutti i poteri, a partire dalle province uscenti, interpretino in modo corretto i poteri definiti dalle norme che devono essere cooperativi e non competitivi”. In ogni caso l’esponente di governo, rivolto ai suoi ex colleghi, ha riconosciuto che esiste un problema di mobilità del personale delle ex province. “Serve un piano nazionale di redistribuzione che stiamo già studiando con i ministri Lanzetta e Madia. Dobbiamo togliere dalle spalle dei presidenti delle nuove province il peso delle spese incomprimibili”, ha chiarito . Da Delrio è arrivata la conferma dell’aspettativa del governo nei riguardi dei nuovi vertici europei. “Ci aspettiamo che l´Unione europea dia un segnale sul patto di stabilità interno sugli investimenti in innovazioni, tecnologia e dissesto idrogeologico", ha sottolineato l’ex presidente dell’Anci. Infine, dal sottosegretario anche la consapevolezza che le riforme possono procedere per approssimazioni successive. “Le riforme del Governo Renzi non derivano dall´azione di un gruppo di persone illuminate, ma dal lavoro comune e dal confronto costante tra le parti. Non abbiamo soluzioni magiche - ha concluso - perché queste non esistono". |
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