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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Novembre 2014
 
   
  UNO STUDIO RIVELA NUOVE INFORMAZIONI SULL´ARCHITETTURA GENETICA DEL CANCRO AL RENE

 
   
  Bruxelles, 17 novembre 2014 - Questo studio, che ha coinvolto un ampio gruppo di malati di cancro al rene in Europa, fornisce nuove informazioni sull´architettura genetica della malattia. Mostra anche un apparente legame tra l´esposizione ad acido aristolochico e l´incidenza del cancro al rene, in particolare in Romania. Il cancro delle cellule renali (Ccr) è un problema sanitario serio in Europa, dove si riscontra la più alta incidenza al mondo di questa malattia. Il numero di casi di Ccr è aumentato negli ultimi venti anni e adesso è l´ottavo tipo di cancro più comune in Europa. Lo studio rivela che c´è un legame tra questo tipo di cancro e l´acido aristolochico, un composto che si trova nelle piante della specie dell´Aristolochia. Una di queste piante, l´Aristolochia clematitis, si trova comunemente in tutti i Balcani. Lo studio, condotto dagli scienziati della Mcgill University e del Centro di innovazione sul genoma del Qebec a Montreal, ha comportato il sequenziamento di tutto il genoma su Dna isolato da campioni di sangue e di tessuto tumorale e il sequenziamento dell´Rna sul tumore e campioni di tessuto normale prelevati da un totale di 94 malati di cancro al rene in quattro paesi: la Repubblica Ceca, la Romania, il Regno Unito e la Russia. Yasser Riazalhosseini, assistente professore di genetica presso la Mcgill osserva: "Quello che ci ha colpito di più è stato osservare l´alta frequenza di un tipo specifico di mutazione trovato nei pazienti rumeni. Lo specifico contesto di sequenza che circondava queste mutazioni e la loro predominanza sul filamento non trascritto di Dna ci ha permesso di ipotizzare che la mutazione sia dovuta all´esposizione all´acido aristolochico nel corso della vita del paziente". Il professor Mark Lathrop, direttore scientifico della Mcgill Unversity e del Centro di innovazione sul genoma del Quebec, aggiunge: "Anche se allo studio avevano partecipato solo 14 pazienti rumeni, questo specifico schema della mutazione è stato trovato in 12 di essi. Di conseguenza analizzeremo campioni di altri pazienti rumeni e di altri paesi della regione balcanica, nel proseguimento della ricerca che è adesso in preparazione per valutare l´estensione dell´esposizione." Lo studio è stato svolto nell´ambito del progetto Cagekid, una parte del Consorzio internazionale Genoma del cancro (Icgc). Coordinato dalla Fondazione Jean Dausset Ceph in Francia, Cagekid si è concluso ad agosto 2014 dopo oltre tre anni di ricerca. L´equipe del progetto Cagekid è riuscita a identificare i potenziali biomarcatori del Ccr da una mappatura completa del genoma di 45 campioni. Biomarcatori come questi potrebbero essere usati per una diagnosi precoce e per la somministrazione di una terapia mirata. Infine questo potrebbe migliorare la prognosi per i pazienti che ne sono affetti e fornire preziose informazioni sulla variabilità dell´incidenza del Ccr in Europa en el mondo. Per ulteriori informazioni, visitare: Cagekid http://www.Cng.fr/cagekid/index.html    
   
 

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