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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Novembre 2014
 
   
  UN RAPPORTO UE DICE CHE IL COMMERCIO GLOBALE È SEMPRE PIÙ OSTACOLATO,

 
   
   Bruxelles, 18 Novembre 2014 . La tendenza a imporre misure commerciali restrittivi rimane forte tra i partner commerciali dellŽUe, alimentando lŽincertezza continua nellŽeconomia mondiale. Queste sono le principali conclusioni della relazione annuale della Commissione europea in materia di protezionismo pubblicati il 17 novembre. "Sono spiacente di constatare che molti paesi considerano ancora il protezionismo strumento politico valido Questo va chiaramente contro lŽimpegno del G20 di astenersi dallŽimporre restrizioni commerciali e di togliere quelli esistenti danni protezionismo catene globali del valore;. Apertura al commercio è quello che ci serve se vogliamo per mantenere il recupero in corso, soprattutto in tempi di instabilità economica e politica globale ", ha dichiarato Cecilia Malmström, commissario europeo per il commercio. "Come riconosciuto dal vertice di Brisbane, i membri del G20 devono ora dare prova concreta del loro impegno collettivo per lŽapertura del commercio." Nei 13 mesi coperti dal rapporto, i membri del G20 e di altri importanti partner commerciali dellŽUe hanno adottato un totale di 170 nuove misure commerciali-ostile. I paesi che hanno adottato più di tali misure sono stati la Russia, la Cina, lŽIndia e lŽIndonesia. Allo stesso tempo, solo 12 barriere commerciali pre-esistenti sono stati rimossi. Questo significa che centinaia di misure protezionistiche adottate dallŽinizio della crisi economica continuano ad ostacolare il commercio mondiale, nonostante lŽimpegno del G20. Il numero delle misure applicate alla frontiera e che ostruiscono rapidamente commercio -già alta dello scorso anno - ha continuato a crescere, con la Russia applicando il maggior numero di misure individuali che riguardano le importazioni. Il numero di nuove restrizioni delle esportazioni è aumentato anche, una tendenza che è particolarmente preoccupante. Tutti i paesi dipendono lŽuno sulle risorse naturali e tali pratiche possono avere conseguenze negative per i mercati delle materie prime e le catene del valore. Paesi anche ricorso più frequentemente alle imposizioni interne discriminatorie, norme tecniche e requisiti di localizzazione per proteggere i loro mercati dalla concorrenza straniera. La Cina ha introdotto il più alto numero di tali misure. Gli investitori e fornitori di servizi continuano anche ad essere colpiti da limitazioni nellŽaccesso ai mercati esteri. Infine, la tendenza a limitare la partecipazione di imprese estere in gare pubbliche rimane forte, in particolare negli Stati Uniti. A proposito del rapporto Il Rapporto 11 sulle misure potenzialmente restrittive degli scambi si concentra sul periodo tra il 1 giugno 2013 e il 30 giugno 2014 e si estende su 31 dei principali partner commerciali dellŽUe: Algeria, Argentina, Australia, Bielorussia, Brasile, Canada, Cina, Ecuador, Egitto, India, Indonesia, Giappone, Kazakistan, Malesia, Messico, Nigeria, Pakistan, Paraguay, Filippine, Russia, Arabia Saudita, Sud Africa, Corea del Sud, Svizzera, Taiwan, Tailandia, Tunisia, Turchia, Ucraina, Stati Uniti e Vietnam. La Commissione europea pubblica la relazione annuale per fare il punto rispetto dellŽimpegno anti-protezionista compiuti dai paesi del G20 nel novembre 2008. LŽue è fortemente impegnata per lŽimpegno assunto in quel momento. La relazione integra i risultati delle relazioni di monitoraggio 2013-2014 emesse congiuntamente da Omc, lŽUnctad e lŽOcse. Il vertice del G20 tenuto il 15 e 16 novembre 2014 a Brisbane ha ribadito che la lotta contro il protezionismo è un impegno centrale del G20.  
   
 

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