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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Novembre 2014
 
   
  AUTONOMIE LOCALI: FVG, SU DDL CAMBIO ROTTA E APPREZZAMENTO CAL

 
   
  Udine, 20 novembre 2014 - "Il clima mi è parso decisamente positivo: anche i soggetti istituzionali che durante il percorso di elaborazione della riforma avevano sempre mantenuto un atteggiamento critico complessivo oggi hanno manifestato apprezzamento". Lo ha affermato ieri l´assessore regionale alle Autonomie locali, Paolo Panontin, al termine della seduta del Consiglio delle autonomie nella quale sono state illustrate nel dettaglio tutte le modifiche all´articolato del disegno di legge di riordino del sistema Regione-autonomie locali, così come licenziato dalla V Commissione consiliare. Le modifiche sono state oggi sottoposte alle osservazioni del Consiglio delle autonomie su sollecitazione del presidente Ettore Romoli e dell´Ufficio di presidenza del Cal. "E´ un cambio di atteggiamento che deriva - ha commentato Panontin - da una serie di risposte che sono state date alle richieste fin qui avanzate dal sistema delle autonomie. E´ un cambio bene augurante per il percorso di attuazione della riforma, perché abbiamo uno scoglio da superare che è l´approvazione in Aula della legge, ma, una volta licenziata la norma, garantiremo un percorso di accompagnamento regionale per trovare formule di aggiustamento in grado di risolvere elementi di criticità". A fare virare positivamente i pareri dei rappresentanti del Cal - oltre alla risoluzione di alcuni nodi specifici - vi è stata soprattutto l´introduzione di una maggiore gradualità temporale nei passi di attuazione della riforma. "Un cambio così importante e radicale nel volgere dei sei mesi, così come era previsto all´inizio, ha spaventato qualche ente che temeva di non essere pronto ad affrontare questa sfida per tempo", ha riconosciuto l´assessore. Mentre su una ventina di punti nodali alcuni emendamenti sia della Giunta che dell´opposizione hanno dato già soluzione, ulteriori modifiche sono in corso d´opera. Già da domani si riunirà un ufficio ristretto per discuterne. Nel dibattito seguito alla presentazione da parte dell´assessore e del presidente della V Commissione Vincenzo Martines, i rappresentanti delle Autonomie hanno sollevato il tema dei compensi ai presidenti delle Unioni. "E´ un tema che ha una sua fondatezza - ha commentato Panontin - che deriva dalla differenza tra la disciplina nazionale, la legge Del Rio, che obbliga a stare insieme comuni molto piccoli con unioni nell´ordine di 3 o 5 mila abitanti e la scommessa della norma regionale, che prevede un organismo che gestisce 40, 50 mila abitanti con molte funzioni e quindi con notevoli responsabilità. Su questo punto dunque stiamo ragionando e la materia sarà oggetto della futura norma sulla finanza locale". Anche sulla proposta del Comune di Pordenone ad un aumento degli incentivi alle fusioni, Panontin getta acqua sul fuoco. "E´ una provocazione che capisco - ha detto - ma che attualmente non trova nelle risorse del bilancio regionale adeguata risposta. Con i 5 milioni che abbiamo destinato quest´anno andrebbe in unica direzione, invece noi ci auguriamo di riuscire ad ottenere, ad esempio, che in alcune valli montane si possa arrivare alla costituzione di uno o al massimo due Comuni di Valle". Panontin ha anticipato che sono già oggetto di elaborazione alcuni emendamenti per risolvere specifici nodi: quello dell´identità friulana, tema per cui "lavoreremo ad un emendamento ´a firma lunga´, ha commentato l´assessore e quello per risolvere l´unione nella zona triestina. "Stiamo studiando criteri differenziali per consentire di trovare la quadratura del cerchio in un´area dove oggettivamente le differenze strutturali tra comune capoluogo e quelli contermini sono molto marcate". Su quella udinese, Panontin è rimasto interlocutorio. "Vedremo, per ora è prematuro discuterne, saranno argomenti per l´Aula", ha commentato a margine dei lavori del Cal. Tra le altre osservazioni sulle quali l´assessore ha garantito un´attenta riflessione vi è stata quella della premialità per le fusioni, sollevata oggi nello specifico dal Comune di Maniago. "Introdurre un altro parametro, oltre a quello del numero di abitanti, potrebbe essere sensato, soprattutto per garantire equità ai comuni montani", ha evidenziato Panontin. In commissione si è discusso a lungo anche del tema della pianificazione. "La Giunta - ha ricordato Panontin - ha licenziato un testo che utilizza il termine programmazione, inteso come ambito delle direttive di Piano comunali che servono a definire il Piano struttura. Tuttavia rimane ancora attuale questo nodo su cui molti componenti, anche di maggioranza, chiedono una maggiore definizione dell´elemento pianificatorio. Terremo quindi conto delle ulteriori segnalazioni pervenute oggi in Consiglio e specificate in un documento a firma dell´Uncem". Soddisfatto il presidente del Cal Romoli, che ha sottolineato come "la gran parte delle osservazioni sia stata recepita nel testo emendato". Da parte sua ha però ribadito la perplessità sull´esiguità del numero minimo di abitanti. "Dal momento che sono stati previsti i sub ambiti, che possono quindi svolgere servizi in comune mentre all´unione, avere numeri più consistenti, sull´ordine dei 50-60 mila abitanti, ritengo sarebbe meglio proprio per rispondere all´obiettivo di sviluppo economico oltre che sociale dei territori".  
   
 

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