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Notiziario Marketpress di Venerdì 19 Dicembre 2014
 
   
  DIFESA DELLA COSTA NELLE MARCHE, L’ASSESSORE PUNTUALIZZA LA SITUAZIONE.

 
   
  “Tanta confusione, su una tematica così emergente, come la difesa della costa, non aiuta certo i balneari a risolvere i problemi, anzi! È opportuno ristabilire un po’ di corretta informazione, iniziando dalla variante al Piano della costa”. L’assessore alla Difesa della Costa, Paola Giorgi, interviene per puntualizzare l’operato della Regione, anche a seguito delle polemiche che la questione, periodicamente, solleva sulla stampa. “Il Piano della costa, dopo l’approvazione definitiva, da parte della Giunta regionale (avvenuta il 17 novembre scorso) - spiega l’assessore - è stato subito trasmesso alla Iv Commissione consiliare competente che non si è ancora riunita, nonostante fosse accompagnato da una lettera che ne ribadiva l’urgenza dell’approvazione e la necessità di non perdere tempo prezioso per dare risposte sollecite all’emergenze in corso. Ricordo che la variante riguarda sette interventi del tratto costiero regionale (che presentano elevatissimo grado di rischio, per le infrastrutture pubbliche e la pubblica incolumità), individuati in base a criteri e studi puntuali. Gran parte di questi interventi (per esempio quello su Porto Recanati, località martoriata negli ultimi tempi, per la quale molte parole sono state spese, ma che rischia, con uno slittamento dell’approvazione della variante, di vedere vanificate soluzioni che, oggi, grazie alla variante stessa, potrebbero essere applicate) incidono su tratti costieri di cui è condivisa la difesa con Rfi, che deve tutelare l’infrastruttura ferroviaria, anche attraverso la disponibilità a un cofinanziamento delle opere stesse, elemento assolutamente non secondario considerata la scarsezza di risorse. Anche se, è opportuno ricordare, la Regione Marche ha inserito nel proprio Por Fesr 2014/2020 (Fondi strutturali europei) la possibilità di finanziare interventi di difesa della costa: siamo in attesa di avere, dalla Commissione europea, la convalida finale dell’atto per poter mettere a disposizione le risorse che saranno attivate con compartecipazione pubblica o privata (ferrovie appunto). La buona notizia in merito è che il nostro Por Fesr sarà tra i primi, tra tutte le Regioni italiane, che verranno approvati, così come valutato dalla Commissione europea stessa”. “C’è poi un’altra questione alla ribalta in questi giorni – ricorda Giorgi - quella di Porto Sant´ Elpidio, dove si verifica l’erosione costiera, ma con caratteristiche, per la pubblica incolumità e gli impatti sulle infrastrutture, diverse rispetto agli interventi previsti nella variante in corso che, come già spiegato, è molto puntuale sulle emergenze più elevate. Chiaramente le difficoltà degli operatori balneari sono e restano prioritarie da risolvere per l’assessorato regionale, così come deve essere prioritario per tutti il rispetto verso questa categoria che non va presa in giro proprio quando si dimostra più fragile per le difficoltà che trova. Come ho più volte detto, ma non mi stanco di ripeterlo, il Piano della costa, così come ogni sua variante, è un atto di programmazione urbanistica, non un atto di programmazione finanziaria e sarebbe più che opportuno non creare confusioni in merito. Declinato sulla problematica di Porto Sant´elpidio (come per le altre), significa che, per una variante che prevedesse un tipo di difesa rigida, le scogliere (o quello che si stabilirà) non si materializzeranno in mare per incanto, ma a seguito di un intervento che ha un costo intorno ai 20 milioni di euro. Ricordo, infatti, che non si possono effettuare interventi di difesa rigida puntuali, cioè in porzione di paraggio, che causerebbero gravissimi danni erosivi di bordo sui tratti adiacenti non protetti. Proprio per cercare di reperire le risorse necessarie per Porto Sant´elpidio (che a oggi non esistono) ho scritto alcuni giorni fa una lettera al sindaco affinché ci trasmetta il progetto di difesa della costa, di cui da tempo parla, per inserirlo nell’apposito data base di dialogo con la struttura contro il Dissesto per concorrere a eventuali futuri finanziamenti ministeriali: a dire il vero, la struttura tecnica regionale aveva già chiesto il progetto nei mesi scorsi, in concomitanza con le osservazioni al piano, ma non è stato mai trasmesso. La struttura regionale sta valutando ora il tipo di intervento da prevedere per Porto Sant´ Elpidio, anche attraverso un proprio percorso autonomo. Vale comunque la pena ricordare che l’attuale Piano prevede già, nel tratto interessato, un intervento di ripascimento di circa 280.000 mc di materiale, da reperire dai fiumi Chienti e Tenna che, se attuato, avrebbe il duplice vantaggio di difesa della costa e riduzione del rischio idrogeologico delle aste fluviali interessate. Certo è che occorrerebbe iniziare a ragionare anche su soluzioni di maggiore garanzia per i balneari e minor costo per la collettività, come la delocalizzazione puntuale di alcuni stabilimenti con concessioni non proprio tutelate, ma purtroppo rilasciate”.  
   
 

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