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Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Aprile 2015
 
   
  STRATEGIA NAZIONALE PER LE "AREE INTERNE": LA BASSA VALSUGANA FARA´ DA APRIPISTA

 
   
  Trento, 2 aprile 2015 - Via libera dalla Giunta provinciale, su proposta del presidente e dell´assessore alla coesione territoriale, alla strategia nazionale "Aree interne", che ha come obiettivo il miglioramento delle tendenze demografiche in atto in alcune aree del Paese in termini di riduzione dell´emigrazione, attrazione di nuovi residenti, ripresa delle nascite e modifica della composizione per età a favore delle classi più giovani. Il tutto con con risorse sia nazionali sia europee, per la precisione, per quanto riguarda il Trentino: 3.720.000 euro dallo Stato, attraverso la legge di Stabilità, e altri 3.720.000 grazie ai Fondi messi a disposizione dall´Unione europea (e che la Provincia deve obbligatoriamente destinare a questa iniziativa). La Provincia ha individuato anche la prima area-pilota dove sperimentare le misure della strategia, ovvero il territorio della Bassa Valsugana, costituito dai comuni di Castello Tesino, Cinte Tesino, Pieve Tesino. La Strategia nazionale per le Aree interne è entrata a far parte dell´Accordo di partenariato tra L’italia e l’Unione Europea come articolazione della strategia di sviluppo territoriale per il periodo di programmazione 2014- 2020. Si pone come obiettivo il miglioramento delle tendenze demografiche in atto nelle aree interne del Paese in termini di riduzione dell´emigrazione, attrazione di nuovi residenti, ripresa delle nascite e modifica della composizione del tessuto sociale per età a favore delle classi più giovani. Per perseguire questi risultati l´intervento conterrà tre forti innovazioni: 1. Riguarderà all´inizio una sola area per ogni regione 2. Avrà carattere nazionale 3. Si svilupperà su due linee di azione convergenti: una diretta a promuovere lo sviluppo attraverso progetti finanziati dai diversi Fondi europei, l´altra diretta ad assicurare a queste stesse aree livelli adeguati di cittadinanza in alcuni servizi essenziali (salute istruzione e mobilità). L’insieme di tutti gli interventi programmati si concretizza in Progetti d’Area attuati attraverso l’Accordo di Programma Quadro (Apq), sottoscritto dalle Regioni, gli Enti Locali, l’Amministrazione Centrale di Coordinamento e le altre Amministrazioni competenti per materia. Ma cosa sono esattamente le "Aree interne"? La definizione generale parla di “quella parte maggioritaria del territorio italiano caratterizzata da una significativa distanza dai centri di offerta di servizi essenziali”. "Le Aree interne rappresentano una parte ampia del Paese – circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione – e assai diversificata al proprio interno. Intervenire in modo deciso è dunque un impegno politico, a un tempo doveroso e sfidante. Area interna non è comunque necessariamente sinonimo di “area debole” . Solo attraverso l’esame delle caratteristiche e della dinamica della struttura demografica e socio-economica delle aree individuate si può avere una lettura completa dei diversi percorsi di sviluppo territoriale e per comprendere le dimensioni delle tendenze demografiche e ambientali di queste aree e le forti differenze all’interno del Paese, sia per indirizzare la identificazione delle situazioni di criticità. In Trentino si è proceduto a una valutazione puntuale che ha tenuto conto sia di indicatori strutturali sia di elementi qualitativi di potenzialità dei territori, al fine di individuare quelli che presentino carenza di servizi non solo per una oggettiva distanza dai centri ma anche per una più difficoltosa accessibilità (non necessariamente correlata alla distanza chilometrica). Gli tessi territori devono avere in sé le potenzialità e i requisiti minimi per uscire dallo stato di "fragilità" ed essere in grado di assorbire e capitalizzare l’impatto degli investimenti (anche grazie alla presenza di progetti tecnici già avanzati). A tal fine elemento prioritario per la selezione dei Comuni cui indirizzare gli interventi destinati alle Aree Interne, è stata la presenza di proposte progettuali che provengano dalle stesse realtà periferiche e la possibilità di portare a compimento efficacemente un processo di aggregazione di Comuni limitrofi che consenta di realizzare economie di scala e aumentare l’efficacia delle azioni attivate. In questo contesto la Giunta provinciale con il supporto del Comitato Tecnico Aree Interne in seno al Dps (Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero dello Sviluppo Economico) ha individuato l’area composta dai comuni di Castello Tesino, Cinte Tesino e Pieve Tesino come prima “area pilota” del territorio provinciale.  
   
 

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