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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Aprile 2015
 
   
  SI SPOSTANO I RADIOLOGI, NON I PAZIENTI. UN TEAM UNICO DI AOU CAREGGI E ASL 10 RADIOLOGIA INTERVENTISTICA, CAREGGI E L’ASL 10 CREANO UN UNICO TEAM DI MEDICI PER GLI OSPEDALI DELL’AREA FIORENTINA

 
   
  Firenze, 22 aprile 2015 - Un team di radiologi interventisti in grado di spostarsi in tutti gli ospedali dell’area fiorentina a richiesta delle varie strutture nel momento in cui ci sono casi urgenti. Il team è stato messo a punto dall’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi e dall’Azienda sanitaria di Firenze per far fronte a quelle situazioni in cui in sala operatoria è indispensabile ci sia, oltre alla tradizionale equipe chirurgica, anche un radiologo in grado di guidare le apparecchiature e svolgere metodiche come la fluoroscopia, la Tac, l’angiografia o l’ecografia per mezzo delle quali è possibile portare a termine delicate operazioni per via percutanea e mininvasiva. Proprio la radiologia interventistica, infatti, che in questi ultimi anni ha avuto uno forte sviluppo legato al progresso delle tecnologie di immagine, consente oggi di effettuare interventi diagnostici o terapeutici particolarmente importanti nella cura dei tumori e delle loro complicanze, ma svolge un ruolo fondamentale anche nel campo dell’urgenza, in particolare dei traumi, soprattutto stradali, quando sono interessati i vasi arteriosi con il rischio di gravi e potenzialmente letali emorragie. In questi casi la radiologia interventistica vascolare agisce embolizzando il vaso lesionato e fermando tempestivamente l’emorragia. Fondamentale dunque avere 24 ore al giorno e 365 giorni all’anno radiologi preparati ed in grado di intervenire rapidamente in ogni circostanza nel presidio ospedaliero dove arriva il paziente. Finora questo non era possibile in maniera uniforme a livello metropolitano perché le competenze specifiche erano state concentrate e affinate prevalentemente a Careggi: un po’ per la vocazione dell’Azienda ospedaliero universitaria all’assistenza nel grande trauma, un po’ in relazione alla ricerca in ambito oncologico ed infine per una maggiore quantità di casi. Nel 2014, infatti, nell’Azienda ospedaliero universitaria sono state eseguite complessivamente oltre 6.000 procedure di radiodiagnostica interventistica, di cui circa 2.000 di natura terapeutica. Anche i pazienti con lesioni di competenza del radiologo interventista ricoverati in altri ospedali fiorentini, finora venivano spesso trasferiti a Careggi con tutte le difficoltà di trasporto relative a situazioni di urgenza, compresa, nella maggior parte dei casi, la necessità dell’assistenza costante di un anestesista, benché quasi altre 500 procedure siano state effettuate nel 2014 nei 3 ospedali della Asl 10. Ora, con l’accordo messo a punto dai direttori generali della due aziende fiorentine Aou e Asl diventa possibile non solo evitare disagi ai pazienti che non dovranno più essere trasportati, ma anche migliorare i tempi di intervento attrezzando gli ospedali con le tecnologie e competenze necessarie al supporto della radiologia interventistica. Il team composto da 6 specialisti – 4 di Careggi e 2 messi a disposizione dall’Azienda sanitaria di Firenze – opererà muovendosi fra gli ospedali di Careggi, Torregalli ed Annunziata e, in un secondo momento anche a S. Maria Nuova. Una prima sperimentazione avviata negli ultimi 30 giorni nelle more della definizione della convenzione, ha consentito di affrontare in urgenza 6 casi in loco, senza trasporto del paziente e tutti felicemente riusciti. La radiologia interventistica oggi è una disciplina caratterizzata da un´attenzione clinica sempre maggiore nei confronti dei pazienti. Il medico radiologo interventista è uno specialista capace di eseguire procedure mini invasive e di seguire il paziente nel periodo pre-operatorio e nel follow-up post-operatorio attraverso ambulatori dedicati. Questa innovazione organizzativa rappresenta un nuovo modello di collaborazione fra Careggi e l’Asl 10, basato sulla condivisione delle competenze mediche e sulla mobilità dei professionisti, nell’intento di portare le cure migliori al letto del paziente anche in condizioni di urgenza. Concentrare l’intensità assistenziale dove e quando serve è oggi possibile grazie agli investimenti che sono stati fatti in passato nella creazione di competenze professionali di alto livello che attualmente sono in grado di interagire con una rete ospedaliera all’altezza e in grado di fornire in modo omogeneo il necessario supporto strutturale.  
   
 

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