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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Aprile 2015
 
   
  LA REGIONE LIQUIDA 21 MILIONI DI EURO A FAVORE SCUOLE PARITARIE DEL VENETO

 
   
  Venezia, 22 aprile 2015 - Con un provvedimento approvato ieri in Giunta regionale e proposto dall’Assessore regionale al bilancio, il governo veneto ha deliberato un’implementazione di cassa per consentire la liquidazione di 21 milioni di euro di contributi a favore delle scuole d’infanzia paritarie del Veneto, secondo quanto disposto dalla deliberazione regionale del novembre scorso e dal decreto 165. “Il Veneto è più forte dei tagli indiscriminati che vengono da Roma e fa i salti mortali per proteggere i propri bambini e le loro famiglie. L’avevamo detto – dichiara il Presidente della Regione – non lasceremo sole le scuole dell’infanzia venete perché di tratta di un vero e proprio modello veneto che è riuscito finora a garantire un’eccellenza educativa unica in Europa a un costo tre volte inferiore a quello delle scuole statali. E’ un patrimonio insostituibile non solo per una questione economica ma perché è un modello diffuso dall’alto profilo qualitativo. In circa la metà dei nostri comuni quella paritaria è l’unica struttura educativa per l’infanzia presente”. “Come avevamo preannunciato – sottolinea l’Assessore al bilancio - fatto il bilancio regionale, è arrivata la disponibilità di cassa per il pagamento di quanto dovuto alle scuole paritarie per l’infanzia, il cui ritardo è da imputarsi unicamente a disposizioni governative vessatorie. Ancora una volta la Regione ha fatto la sua parte, un piccolo miracolo di tenacia e buon governo”. “La Regione Veneto - afferma l’Assessore regionale ai servizi sociali - è sempre stata leale con le scuole paritarie riconoscendo e sostenendo in tutte le sedi anche nazionali il loro ruolo insostituibile per il sistema scolastico di educazione regionale. Il nostro impegno viene dimostrato anche ora con questo provvedimento. Dobbiamo continuare a stare tutti dalla stessa parte insistendo nella pressione politica a tutti i livelli nei confronti di un governo che scarica sulle Regioni, sugli enti locali e sulle associazioni del terzo settore i propri errori orami insostenibili”.  
   
 

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