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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Aprile 2015
 
   
  LAVORO: SERRACCHIANI, ACCORDO CONCILIAZIONE MODELLO INTERESSANTE

 
   
  Pordenone, 22 aprile 2015 - Tra il 2011 e il 2013 le dimissioni di neomadri convalidate dalle Direzioni territoriali Lavoro in Friuli Venezia Giulia sono state 1.650. La motivazione più frequente delle dimissioni è stata la dichiarata difficoltà di conciliare tempi del lavoro con la cura della famiglia. Per arginare questo problema e dare risposta a un fabbisogno diffuso, dopo un lungo e approfondito ascolto del territorio, la Consigliera di Parità di Pordenone ha proposto un "Accordo di collaborazione territoriale per la promozione della conciliazione famiglia-lavoro nel mercato del lavoro nella provincia di Pordenone" che è stato sottoscritto lo scorso anno da Provincia, Unione degli Industriali, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Legacoop, Camera di commercio (comitato per l´imprenditoria femminile), Cgil, Cisl, Uil. Il protocollo, che si è posto tra gli obiettivi a breve il monitoraggio, l´incontro quadrimestrale tra le parti per avviare progettualità condivise, lo scambio reciproco di informazioni e buone prassi, e tra quelli più ambiziosi la promozione di misure di welfare aziendale e territoriale rispondenti alle esigenze delle famiglie e delle imprese, è diventato operativo il 5 marzo scorso. Oggi nella sede della Regione di Pordenone l´accordo e le sue finalità sono state illustrate nel dettaglio alla presidente della Regione Debora Serracchiani dalla Consigliera di Parità Chiara Cristini e dalla assessora provinciale alle Politiche sociali Elisa Coassin. "Trovo molto interessante l´accordo di conciliazione sui tempi di lavoro che è stato sottoscritto dalle parti sociali nella provincia di Pordenone", ha commentato Serracchiani, ricordando che "la Regione sta lavorando al trasferimento delle competenze delle Province in materia di politiche del lavoro e in quell´ambito - ha indicato Serracchiani - potrebbe trovare utile inserimento questo accordo, con la prospettiva di una ricaduta che a partire dal ´laboratorio Pordenone´ potrebbe estendersi a tutta la regione". In tre anni nella sola provincia pordenonese sono state trecento le dimissioni di donne in specifiche fascie sociali: madri sole; con figli in età prescolare e scolare; donne con necessità di "tripla presenza" (lavoro, minore, familiare non autosufficiente a carico) o con un familiare adulto non autosufficiente. "Purtroppo anche nella nostra regione ´virtuosa e civile´ assistiamo molto spesso a donne che devono rinunciare al proprio lavoro perché diventano madri e devono accudire i loro figli e familiari. Si tratta - ha sottolineato Serracchiani - di un tema importante che tocca sia le politiche del lavoro che quelle sociali: occorre dare garanzia di flessibilità, servizi e opportunità alle famiglie per superare momenti di criticità. Lo possiamo fare intervenendo sui servizi e dando le risposte che ancora mancano".  
   
 

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