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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Aprile 2015
 
   
  EMERGENZA MIGRANTI, DISCUSSE IN UN VERTICE PROPOSTE REGIONE BASILICATA SI È PARLATO DELLA TRASFORMAZIONE DEL CENTRO DI PALAZZO SAN GERVASIO DA CIE IN CARA E DI UN MODELLO DI ACCOGLIENZA INTEGRATA DA REALIZZARE NEI COMUNI

 
   
  Potenza, 27 aprile 2015 - Accoglienza dei migranti in Basilicata. Le proposte avanzate dalla Regione, cheha dichiarato la disponibilità a raddoppiarne il numero e passare, così, da mille a duemila unità ospitate sul territorio, sono state discusse oggi in un vertice nella Prefettura di Potenza, al quale hanno partecipato tra gli altri, oltre al Prefetto, il governatore lucano, il coordinatore della Task force migranti, il questore di Potenza, il comandante provinciale Carabinieri e il comandante provinciale della Guardia di Finanza. In primo luogo si è parlato della trasformazione del centro di Palazzo San Gervasio, attualmente in fase di ristrutturazione, da Cie (Centro identificazione espulsione) in Cara (Centro assistenza richiedenti asilo). L’immobile di Palazzo potrà ospitare fino a un massimo di 300 persone,con le opportune integrazioni logistiche, diventando centro di riferimento e struttura a uso plurimo sia per i rifugiati che per i lavoratori stagionali. Nel frattempo, però, gli uffici regionali verificheranno la disponibilità di altri immobili, oltre a quello di Palazzo San Gervasio, e dell’ultimazione dell struttura della diocesi di zona, disponibili per l’accoglienza. Altra proposta della Regione, condivisa dal Prefetto, è quella di optare per un modello di tipo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata,ospitando piccoli numeri di migranti in diversi comuni ed in maniera graduale. Si è trattato di un incontro preliminare in merito al percorso avviato dalla Regione Basilicata con ministero dell’Interno, Prefetture e Comuni (Anci), a cui ne seguiranno altri con un ruolo attivo dell’Organismo di coordinamento regionale in materia di immigrati e rifugiati politici e il coinvolgimento delle amministrazioni locali nell’ambito della sottoscrizione di un accordo nazionale che si riferisca all’area lucana.  
   
 

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