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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Aprile 2015
 
   
  GRANDE GUERRA: DOCU-FILM FVG "SIAMO PIETRE E OMBRA" SU PROGRAMMI RAI

 
   
  Trieste, 27 aprile 2015 - Domenica 26 aprile (e in replica giovedì 30/4) alle ore 20.55, la rete Rai 3/bis (canale 103 digitale) trasmetterà, nell´ambito della programmazione televisiva in lingua slovena della Sede Rai Fvg, il documentario "Siamo pietre e ombra - Mismo kamen in sence" che la Regione Friuli Venezia Giulia/redazione Produzioni televisive (Agenzia Regione Cronache-ufficio Stampa e Comunicazione), ha realizzato per il centenario della Prima Guerra Mondiale. Sempre domenica, alle 22.30, Tele Capodistria-tv Koper lo proporrà in italiano. Infine domenica 3 maggio, il documentario arriverà - ore 10.00 - nella programmazione della Rai regionale. Le parole di due grandi poeti, Odisseo Elitis ed Eugenio Montale, hanno dato spunto al titolo: le pietre come quelle dei versi di Elitis, con il "verrà giorno che ci seppelliranno e poi, dopo migliaia di anni, non saremo che pietre lucenti dove si rifrangerà l´indifferenza degli uomini", e l´ombra raccontata da Montale che sussurra al corpo che le appartiene di fermarsi: "t´ho accompagnato in guerra e in pace - dice - se ora mi stacco da te non avrai pena... Sarai lieve più delle foglie". Il conflitto che insanguinò l´Europa dal 1914 al 1918 fu definito, con drammatica semplicità, la Grande Guerra, Grosser Krieg, Great War, Grande Guerre. Divenne mondiale - World War - con la decisione degli Stati Uniti di schierarsi contro gli Imperi centrali. Mondiale che racchiude in se l´individuale di ognuno. Perché ognuno - militare o civile che fosse - perse un mondo: il suo. In queste terre di confini e microcosmi, le memorie di questi mondi scomparsi restano nei luoghi, nelle atmosfere, nei racconti che diventano parte della storia che il Friuli e la Venezia Giulia hanno vissuto. Da questi frammenti di memorie si sviluppa il documentario voluto dalla Regione Friuli Venezia Giulia per raccontare una Guerra che per Trieste e le altre terre, parti dell´Impero Austro Ungarico, inizia nel 1914. L´attore Massimo Somaglino, nei luoghi di oggi, racconta la normalità di una giornata d´estate, il 28 giugno, spezzata dall´annuncio dell´attentato a Sarajevo. Poi l´ultimatum alla Serbia, la guerra e le partenze dei reggimenti di fanteria: il 97°, il 5°, il 27° Landwehr, quasi tutti sudditi del Litorale: italiani, sloveni e croati. Nel 1915, secondo anno di guerra, l´Italia entra in guerra e l´Austria si rinforza sul Carso che diventa la prima linea del conflitto: enorme e martoriato campo di battaglia con l´Hermada chiave di volta dell´intero sistema difensivo austro-ungarico in questa parte del fronte. Con l´aiuto della realtà virtuale anche qui, come a Trieste per piazza Grande, è stato ricostruito uno dei bunker quasi alle spalle della piana di Monfalcone: in alto per avere in vista i cantieri dei Cosulich, fabbriche e officine. Dal Carso a Gorizia, maledetta e santa, ad Aquileia con le tombe dei primi caduti, a Grado dove, dal primo anno di guerra, la Regia Marina Italiana sistema la stazione degli idrovolanti. Dal mare a Udine con palazzo Belgrado, residenza di Cadorna, il Regio liceo ginnasio Jacopo Stellini, in Giardin Grande, sede del Comando Supremo, il piazzale del Castello con i cannoni sistemati là dopo il primo bombardamento dell´aviazione austro-ungarica, il 20 agosto del 1915, il primo di tanti. E poi Palmanova e Cividale del Friuli e da qui a Valbruna-val Saisera, Pontebba e il Lussari e gli alpini in Carnia. Il 1917 è Caporetto, con filmati d´epoca e testimonianze che parlano delle molte battaglie dimenticate, di una resistenza ostinata che blocca, per quanto e come può, una avanzata che sfonda le tre linee di difesa del Nord-est e che si ferma al Piave. Nel 1918, in tutto il Litorale austriaco, delicato mosaico dove convivono da sempre etnie diverse, le questioni nazionali diventano scontro. La sensazione del crollo del vecchio impero è ormai evidente. Un mondo sta franando mentre l´Audace, il 3 novembre, scortata da due idrovolanti, attracca per prima al molo Il filmato, che alla versione in italiano affianca quelle in inglese, tedesco e sloveno, ha visto la collaborazione di musei italiani ed esteri, di storici e di associazioni culturali italiane, slovene e austriache.  
   
 

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