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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 29 Aprile 2015 |
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BOLZANO: IMI PARIFICATA ALL´IMU, NESSUN PROBLEMA PER LE DICHIARAZIONI
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Bolzano, 29 aprile 2015 - Una lettera del Ministero dell´Economia e delle Finanze, giunta nelle scorse ore a Palazzo Widmann, ribadisce in maniera definitiva che l´Imi introdotta dalla Provincia di Bolzano è in tutto e per tutto parificata all´Imu nazionale. Un passaggio che mette al riparo i cittadini da ogni problema nella compilazione della dichiarazione dei redditi. Introdotta un anno fa grazie alla possibilità attribuita alla Provincia di intervenire in materia di tributi locali, l´Imi (imposta municipale sugli immobili) è stata in questi mesi al centro di una lunga serie di trattative tra Roma e Bolzano. I funzionari dell´Ufficio finanze, con il supporto del presidente Arno Kompatscher e dei parlamentari altoatesini, sono riusciti a far prevalere la loro linea, e una lettera del direttore di Dipartimento ì del Ministero dell´economia e delle finanze, Paolo Puglisi, mette nero su bianco un passaggio fondamentale: a livello fiscale, per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi, l´Imi altoatesino è in tutto e per tutto parificato all´Imu, e di fatto lo sostituisce. "Ciò consentirà a tutti i cittadini - sottolinea il presidente Kompatscher - di accedere alla procedura standard per il calcolo dell´imposta, senza nessun tipo di aggravio burocratico. Senza contare il vantaggio più importante: l´Imi infatti, garantisce maggiori sgravi, più equità nel trattamento dei contribuenti, nonché stabilità e chiarezza dal punto di vista normativo". L´imposta municipale sugli immobili varata dal Consiglio provinciale prevede una quota esente per le prime case definite abitazioni standard (classe catastale A2 e sette vani catastali), un tipologia che corrisponde all´abitazione "classica" fino a un massimo di 110 mq. Per le altre prime case l´aliquota fissa è dello 0,4% del valore catastale, mentre le restanti abitazioni sono soggette all´aliquota ordinaria dello 0,76% con un margine di manovra dello 0,5% in più o in meno concesso alla discrezionalità dei Comuni. |
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