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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Aprile 2015
 
   
  LA GRANDE MUSICA DA CAMERA IN SCENA A LUGANO FESTIVAL

 
   
  Lugano, 29 aprile 2015 - Tra le novità dell’edizione 2015 di Lugano Festival si segnalano due straordinari concerti di musica da camera fuori abbonamento, presso l’Aula Magna del Conservatorio della Svizzera italiana, partner dell’iniziativa. Il primo, in programma per mercoledì 29 aprile, vede impegnati tre solisti di eccezionale levatura: la pianista ucraina Anna Kravtchenko, il violinista russo Pavel Berman e il violoncellista italiano Enrico Dindo. I tre artisti proporranno l’op. 8 di Brahms e il celeberrimo Dumky Trio di Antonín Dvořák. La musica da camera affianca quella sacra e sinfonica, nel cartellone 2015 di Lugano Festival, con due imperdibili serate, che porteranno il pubblico della kermesse ticinese nell’Aula Magna del Conservatorio della Svizzera italiana. Il primo appuntamento è con tre grandi interpreti, provenienti da nazioni diverse, ma accomunati dalle vittorie strepitose in importanti concorsi internazionali, che li hanno lanciati nel panorama del concertismo. La pianista Anna Kravtchenko, ucraina, seppe impressionare, quando aveva soltanto sedici anni, la temibile giuria del Concorso “Busoni” di Bolzano, che da ben cinque anni non si risolveva ad assegnare un primo premio: stracciando ogni perplessità, la giovanissima interprete si aggiudicò l’ambito riconoscimento. Non è da meno il violinista moscovita Pavel Berman, figlio del pianista Lazar, che a diciassette anni si è segnalato al “Paganini” di Genova come uno dei talenti più promettenti dell’archetto, mantenendo poi ampiamente le promesse; fra l’altro, oggi Berman è molto legato all’Orchestra della Svizzera italiana, con la quale ha inciso i concerti di Prokof’ev. Accanto ai due maestri venuti dal freddo, troviamo l’italianissimo Enrico Dindo, pure lui vincitore di un premio della massima importanza, il Concorso “Rostropovič” di Parigi. Ed è stato proprio Rostropovič ad additarlo all’attenzione di tutto il mondo, esaltando la qualità ‘vocale’ del suono che Dindo sa trarre dal suo violoncello. Il programma proposto per Lugano Festival affianca due lavori affini eppure diversissimi fra loro: nella prima parte il Trio n. 1 op. 8 di Brahms, di cui gli artisti hanno scelto la prima versione, opera giovanile del maestro tedesco, da molti considerata il suo primo vero lavoro da camera. Nella seconda parte della serata, il pubblico ascolterà il Trio n. 4 Dumky di Antonín Dvořák. Il brano, in sei movimenti, prende il suo nome dalla dumka, la ballata epica della tradizione slava. Se il Trio di Brahms rappresenta un aureo esempio della tradizione romantica tedesca, erede a sua volta del classicismo viennese, la composizione di Dvořák si colora delle tinte vivaci della musica folklorica boema, realizzando un’ammirevole sintesi tra fantasia melodica e rigore strutturale. Mercoledì 29 aprile, Lugano, Aula Magna del Conservatorio della Svizzera italiana.  
   
 

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