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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Aprile 2015
 
   
  GRAZIE AL PATTO DI STABILITÀ VERTICALE INCENTIVATO DELLA REGIONE VENETO, I COMUNI, LE PROVINCE E LA CITTÀ METROPOLITANA POTRANNO SPENDERE 64 MILIONI DI EURO IN PIÙ

 
   
  Venezia, 29 aprile 2015 - Su proposta dell’assessore al bilancio e agli Enti locali, la Giunta regionale del Veneto ha deliberato ieri di trasferire a Comuni, Province e Città Metropolitana, che ne avevano fratto richiesta, una quota regionale del Patto di Stabilità, pari a circa 64 milioni di euro. “Si tratta del Patto regionale verticale incentivato – spiega l’assessore – grazie al quale viene data la possibilità agli Enti locali di spendere superando i vincoli del Patto di Stabilità. Ciò è possibile in quanto il saldo regionale non muta, dato che la Regione contestualmente diminuisce la propria capacità di spesa. L’operazione rappresenta una autentica boccata di ossigeno per le amministrazioni che possono così liberare risorse e affrontare spese che altrimenti non avrebbero potuto sostenere”. Dei 64 milioni di euro, 48 vanno a favore dei Comuni e 16 delle Province e della Città Metropolitana. Sono 221 le domande pervenute in Regione: 5 da Province e Città Metropolitana, 216 dai Comuni. Di queste ultime, 110 sono di Comuni tra i mille e i 5 mila abitanti (per uno ‘spazio’ di spesa di 10.765.648 euro), 81 di Comuni tra i 5 mila e i 15 mila abitanti (27.509.454 euro), 21 di Comuni tra 15 mila e 50 mila abitanti (6.566.059 euro) e 4 di comuni oltre 50 mila abitanti (8.009.423 euro). Tra le curiosità, la quota di spesa più bassa spetta al Comune di Sanguinetto, in provincia di Verona, che aveva chiesto ‘spazio di spesa’ per 1.487 euro e se ne è visto attribuito per 2 mila. “Gli arrotondamenti come nel caso di Sanguinetto – continua l’assessore – sono stati possibili perché la somma delle domande non raggiungeva, per altro di poco, il tetto a diposizione e così abbiamo potuto soddisfare le richieste arrotondandole al rialzo anziché al ribasso come di norma avviene”. Tra i Comuni più piccoli, la quota più significativa di spesa è stata riconosciuta a quello di Zimella, nel veronese, con 1.132.000 euro, seguito da Domegge di Cadore con 755 mila euro. Tra i comuni compresi tra i 5 e i 15 mila abitanti è Cortina d’Ampezzo a vedersi assegnata la maggiore capacità di spesa per 4.827.000 euro. “Potendo finalmente aprire i cordoni della borsa – ha concluso l’assessore veneto – molte amministrazioni locali potranno affrontare con più tranquillità i prossimi mesi. E’ anche vero che davanti a queste cifre si comprende l’assurdità del meccanismo astruso del Patto di Stabilità, che impedisce la spesa ai Comuni che hanno risorse in cassa, creando così situazioni di autentico disagio e difficoltà alla lunga insostenibili. Il provvedimento odierno contribuisce a sollevare gli Enti locali che, assieme alla Regione, non dimentichiamolo, in questi anni hanno sopportato a livello nazionale quasi il 50 per cento delle varie manovre e spending review imposte dal governo centrale, mentre lo Stato di queste manovre e revisioni della spesa si è accollato solo il 15 per cento”.  
   
 

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