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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Settembre 2007
 
   
  NUOVO «OCCHIO» PER IL VERY LARGE TELESCOPE DELL´ESO L´OSSERVATORIO EUROPEO AUSTRALE (ESO) HA DOTATO IL SUO VERY LARGE TELESCOPE (VLT) DI UN NUOVO «OCCHIO» AL FINE DI STUDIARE L´UNIVERSO PIÙ IN PROFONDITÀ.

 
   
   Bruxelles, 5 settembre 2007 - Gli scienziati della struttura faro per l´astronomia europea hanno progettato e costruito Hawk-i (High Acuity, Wide field K-band Imaging) per studiare corpi indistinti quali galassie lontane o pianeti e stelle di piccole dimensioni a lunghezze d´onda a infrarosso vicino. Dopo tre anni di lavoro, il nuovo strumento, che copre circa un decimo dell´area della luna piena in un´unica esposizione, ha visto la prima luce sul telescopio Yepun nella notte tra il 31 luglio e il 1° agosto. Gli astronomi hanno ritenuto convincenti le prime immagini e hanno confermato il potenziale del nuovo imager ad ampio raggio. «Hawk-i è un vanto per l´équipe dell´Eso che ha progettato, costruito e commissionato lo strumento», ha dichiarato Catherine Cesarsky, direttore generale dell´Eso. «Senza dubbio Hawk-i consentirà rapidi progressi in molti settori dell´astronomia moderna, ritagliandosi uno spazio tra gli imager ad ampio raggio, ben collaudati e nell´intervallo dell´infrarosso vicino su telescopi della classe 8 m». «È meraviglioso; la prestazione di questo strumento è stata eccezionale», ha affermato Jeff Pirard, project manager di Hawk-i. «Non avremmo potuto sperare in un esordio migliore; attendiamo immagini scientificamente emozionanti e bellissime negli anni a venire». Con tutte le funzioni dello strumento controllate e operanti effettivamente al livello di prestazione previsto, gli astronomi sono stati in grado di ottenere immagini stellari con una risoluzione di soli 3,4 pixel (0,34 arcosecondi) in modo uniforme lungo l´intero campo visivo, confermando pertanto l´eccellente qualità ottica di Hawk-i. Hawk-i catturerà immagini tra gli 0,9 e i 2,5 micron lungo un campo visivo esteso di 7,5 x 7,5 arcominuti, nove volte maggiore di quello di Isaac, un altro imager a infrarosso vicino sul Vlt. Così come Isaac ha dimostrato quale contributo le immagini a infrarosso vicino possano apportare alla scoperta e allo studio di vaste e remote galassie, sulla base di tale esperienza Hawk-i dovrebbe essere in grado di analizzare aree molto più vaste con un´eccellente qualità d´immagine. Hawk-i ha quattro rilevatori in serie da 2k x 2k, ossia un totale di 16 milioni di pixel a 0,1 arcosecondo. «Fino a quando non sarà disponibile il telescopio spaziale James Webb nel prossimo decennio, è chiaro che i telescopi della classe 8 m forniranno la migliore sensibilità ottenibile nell´intervallo dell´infrarosso vicino inferiore ai tre micron», ha spiegato Mark Casali, scienziato dell´Eso responsabile dello strumento. Considerati l´ampio raggio, il collaudo perfezionato e l´alta sensibilità di Hawk-i, l´impatto scientifico più forte dovrebbe interessare i settori delle fonti indistinte. «Con la sua serie di filtri speciale, Hawk-i ci permetterà di scrutare nell´universo più remoto», ha affermato Markus Kissler-patig, uno degli scienziati dello strumento. «In particolare, tramite Hawk-i, analizzeremo i primi corpi che hanno dato origine all´universo». Hawk-i dovrebbe inoltre essere adeguato per la ricerca delle stelle a massa più grande e dei corpi a massa minore nella galassia, quali i pianeti gioviani caldi. Sarà poi un utile dispositivo per lo studio di corpi extrasolari, quali i lontani asteroidi ghiacciati e le comete. Hawk-i è l´11° strumento da installare sul Vlt dell´Eso e colma il divario tra la prima e la seconda generazione di strumenti da collocare sullo strumento ottico più avanzato del mondo. Http://www. Eso. Org .  
   
 

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