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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Settembre 2007
 
   
  COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, IL MADE IN ITALY IN EUROPA CONTINUA A TRAINARE L’EXPORT. BENE SPAGNA, FRANCIA E GERMANIA

 
   
  Roma, 5 settembre 2007 - Continua la performance decisamente positiva delle nostre esportazioni sul mercato europeo e a livello mondiale, a beneficiarne è il nostro saldo commerciale. E’ il made in Italy a permetterci di consolidare a livello europeo le nostre posizioni con un saldo attivo per 6,9 miliardi di euro contro il passivo di 4,8 degli altri settori. Il saldo complessivo verso i paesi Ue passa da un passivo di 2,6 miliardi di euro dei primi sei mesi dell’anno scorso all’attivo di 2,1 miliardi raggiunto a giugno di quest’anno mentre verso il resto del mondo permane il deficit ma dimezzato da 14,3 miliardi agli attuali 7,3. Nei soli mercati europei i nostri settori di specializzazione produttiva (abbigliamento, arredamento, alimentare, meccanica e strumenti di precisione) registrano un incremento del saldo del 60% rispetto al primo semestre 2006, mentre l’analogo dato relativo al totale dei nostri scambi con l’estero è del 18%. L’incidenza del contributo positivo del made in Italy al saldo commerciale verso l’Europa aumenta di ben dieci punti sul totale (dal 25% al 35%). Insomma è sempre l’Europa a guidare in maniera forte la ripresa delle vendite all’estero, in controtendenza rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Del 12% è l’incremento medio delle esportazioni sui mercato europei (quattro punti in più rispetto allo stesso periodo 2006), con picchi ancora più elevati in Spagna (+17,2% contro il 5,2% del primo semestre 2006) nostro terzo mercato di sbocco, e buone performances in Germania (con il 10,8% miglioriamo di quasi tre punti rispetto allo scorso anno) e in Francia dove cresciamo dell’8% (quasi il doppio dello scorso anno). Tre mercati che da soli rappresentano quasi un terzo delle nostre export complessivo (il 32% quest’anno). Quanto ai principali mercati extra europei “in attesa di vedere eventuali contraccolpi negativi dei recenti effetti della crisi del mercato immobiliare statunitense per le nostre vendite nell’area, anche se è probabile che ne risentiranno meno i mercati di alta gamma– secondo Gaetano Fausto Esposito, direttore generale di Assocamerestero - il consolidamento della crescita dei valori unitari dell’export in Cina (12%) e Stati Uniti (9%) e la flessione dei volumi esportati, soprattutto nel mercato statunitense, denota che le imprese stanno innalzando il valore aggiunto dei beni esportati localmente e riducendo i pezzi venduti”. .  
   
 

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