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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Settembre 2007
 
   
  AL VIA IL PROGETTO INTERCULTURA, EDUCAZIONE E PARI OPPORTUNITÀ NELL’APPRENDIMENTO PER I RAGAZZI STRANIERI ALLA RIPRESA DELL’ANNO SCOLASTICO TORNA D’ATTUALITÀ IL PROBLEMA DELL’INTEGRAZIONE DEGLI STUDENTI STRANIERI.

 
   
   Milano, 5 settembre 2007 - Alla ripresa dell’anno scolastico torna d’attualità il problema dell’integrazione degli studenti stranieri. Per questo, prende il via il “Progetto Intercultura”, nato dalla collaborazione tra Fondazione Cariplo, Ufficio Scolastico Regionale e Fondazione Ismu (per le iniziative e gli studi sulla multietnicità), volto a favorire il processo di reciproca inclusione delle giovani generazioni di immigrati e delle loro famiglie nel tessuto sociale, grazie al rapporto con la scuola e il territorio. Il progetto tende a garantire pari opportunità ai ragazzi stranieri facilitando, per esempio, percorsi di conoscenza reciproca tra studenti italiani e stranieri e tra le loro famiglie, grazie all’ausilio delle associazioni presenti nei territori coinvolti. La Fondazione vuole, infatti, sperimentare un modello di accoglienza e integrazione diffondibile e riprodubicile. Negli ultimi anni il numero degli alunni stranieri nelle scuole è aumentato progressivamente: in Italia gli studenti stranieri sono ormai quasi mezzo milione pari al 5% della popolazione scolastica complessiva. Nell’anno scolastico 2005/2006 la Lombardia risultava essere la regione italiana con il maggior numero di presenze con 88. 170 alunni stranieri. Il numero elevato interessa in particolare Milano, ma anche altri territori: nella provincia di Brescia, 17. 830 sono alunni stranieri (10. 37 %), mentre nella provincia di Mantova 6. 000 ragazzi sono stranieri ( 11. 94%). Dall’analisi effettuata è risultato che, malgrado la consapevolezza del problema da parte delle scuole, permangono forti criticità legate all’assenza di coordinamento tra le singole iniziative, alla mancanza di risorse sufficienti e alla necessità di individuare nuovi strumenti che favoriscano l’integrazione degli alunni immigrati e delle loro famiglie a scuola e più in generale nella comunità. Il “Progetto Intercultura” avrà durata pluriennale e si svilupperà a partire da settembre 2007, attraverso una prima fase di sperimentazione su un numero ristretto di 30 scuole di ogni ordine e grado, ognuna delle quali realizzerà il proprio intervento. Per candidarsi alla fase di sperimentazione, le scuole delle tre province interessate troveranno la modulistica necessaria sul sito dell’Ufficio Scolastico Regionale all’indirizzo www. Istruzione. Lombardia. It/questionari/intercultura/index. Php “Rendere fruibile il diritto allo studio- ha commentato Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo- rappresenta una sfida per la coesione sociale che si desidera costruire nei territori di accoglienza. La conoscenza è infatti condizione per la partecipazione attiva alla vita democratica: formare cittadini consapevoli dei propri diritti, doveri e regole di convivenza sociale, c onsente di contrastare atteggiamenti di diffidenza verso le culture diverse”. Ad accompagnare le scuole nell’analisi dei bisogni e nella progettazione degli interventi verranno messe a disposizione équipe territoriali composte da ricercatori, esperti di tematiche interculturali e di progettazione educativa. La diffusione su scala più ampia dei percorsi di accoglienza e integrazione sperimentati, infine, costituirà la fase conclusiva del progetto. Non soltanto alfabetizzazione e mediazione culturale, quindi, ma una serie di opportunità per le scuole con l’obiettivo di migliorare le procedure, le strategie e gli strumenti finalizzati all’inserimento degli alunni stranieri, a partire dalle specificità del proprio piano educativo e del contesto di riferimento. L’ambizione è quella di avviare progetti nelle scuole che abbiano poi continuità sul territorio, affinché i beneficiari degli interventi non siano soltanto gli studenti e gli insegnanti, ma la comunità intera così che l’alunno possa realmente diventare cittadino attivo non soltanto all’interno della propria scuola, ma dentro e insieme alla propria comunità. .  
   
 

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