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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Settembre 2007
 
   
  SICCITÀ ESTATE 2007 NEL COMPRENSORIO DI BONIFICA DELL’UFITA

 
   
   Grottaminarda - Non c’è bisogno di disturbare i meteorologi per capire che le temperature registrate questa estate in Italia ed in particolare nel Meridione sono sicuramente tra le più alte degli ultimi decenni. Se al caldo straordinario si associa anche il fatto che non piove da circa 100 giorni, si può comprendere che la terra, gli ecosistemi e l’agricoltura stanno soffrendo, e non poco. La siccità dell’estate 2007 si può annoverare sicuramente tra quelle eccezionali, ma gli effetti nel bacino del Fiume Ufita sono stati attutiti e contrastati efficacemente dalla presenza e dall’azione del Consorzio di Bonifica dell’Ufita. Grazie al Consorzio, infatti, l’agricoltura delle valli dell’Ufita e del Fiumarella, ma anche quella delle zone collinari dell’Arianese e della Malvizza di Montecalvo Irpino, ha potuto beneficiare dell’acqua distribuita attraverso gli impianti irrigui consortili che servono ben 2500 ettari di terreni fertilissimi che consentono agli agricoltori di ricavare redditi paragonabili con quelli di altri settori. Quello agricolo, a differenza dei settori secondario (industria) e terziario (servizi), risente fortemente degli effetti della globalizzazione dei mercati e delle scelte politiche europee, politiche che quasi mai guardano alle zone interne e a quelle montane in particolare come produttive, relegandole piuttosto ad un ruolo semplicemente ambientale. Ebbene, nel comprensorio Ufita – Miscano, che per il 70% è montano, l’agricoltura delle zone di fondovalle e quella delle zone collinari riesce a produrre e a produrre bene sia in termini quantitativi che qualitativi. Il tabacco, pur rimanendo in queste aree ancora la coltura più diffusa, (in base alla nuova Politica Agricola Comunitaria - Pac è destinata ad essere gradualmente eliminata entro pochi anni), viene già sostituita egregiamente da colture ortofrutticole e più in particolare dalle ortive in pieno campo, come i pomodori, i peperoni le melanzane i cocomeri, ecc. Infatti, grazie all’acqua per l’irrigazione distribuita attraverso gli impianti consortili serviti dalla Diga Macchioni, dai pozzi di emungimento dalla falda sotterranea del fondovalle Ufita e dalle risorse idriche minori dislocate nei Comuni Ariano Irpino, Castelfranco in Miscano e Montecalvo Irpino, le ortive in pieno campo, oggi, occupano quasi il 23 % della superficie irrigata. Peraltro, l’acqua viene distribuita con tecnologie d’avanguardia (tessere elettroniche e telecontrollo) che consentono risparmi idrici esemplari. Inoltre, il Consorzio attraverso la riduzione del prezzo dell’acqua nella misura del 10-15%, ha incentivato gli utenti irrigui ad adottare, in luogo dei sistemi di irrigazione tradizionali a pioggia o a scorrimento impianti a goccia che, associati alla pacciamatura, consentono di ridurre al minimo, quasi eliminandola, l’evapotraspirazione e conseguentemente i consumi idrici. Le opere di captazione, di accumulo e di distribuzione sono state progettate e realizzate con tecniche, materiali e localizzazioni tali da ridurre al minimo l’impatto ambientale. Anzi, tali opere (Diga, vasche di accumulo ed opere di potenziamento delle falde sotterranee) hanno consentito di migliorare e valorizzare sensibilmente l’ambiente in cui dette stesse opere risultano inserite. La presenza dell’invaso Macchioni e delle vasche di accumulo in collina e/o sugli altopiani (laghetti collinari) ha consentito peraltro di migliorare le condizioni ambientali attraverso il ripristino della fauna ittica e di quella stanziale, quest’ultima viene attratta nelle migrazioni proprio dalla presenza della risorsa idrica accumulata in dette opere. Esempio unico, non solo a livello regionale ma anche nazionale, di opera finalizzata ad accumulare acqua per uso irriguo ad impatto ambientale nullo è rappresentato dalla “soglia sotterranea” del fondovalle Ufita, realizzata ed inaugurata dal Consorzio nella scorsa primavera. Attraverso detta “soglia sotterranea”, realizzata con un “diaframma plastico impermeabile” si e realizzata una “diga ipogea” che consente di accumulare ogni anno circa 2 milioni di metri cubici d’acqua nel materasso alluvionale naturale esistente nel fondovalle Ufita Nei Comuni di Carife, Castel Baronia, Flumeri, Frigento, Grottaminarda e Guardia dei Lombardi della Provincia di Avellino. L’opera resta singolare per almeno altri 2 motivi: il basso costo complessivo, ammontante a circa 1 milione di Euro, e quello per metro cubo di acqua immagazzinabile di soli 0,20 Euro; i tempi di entrata in esercizio che è avvenuta in poco più di 1 anno. Nel caso, invece, dei grossi accumuli, realizzati attraverso le grandi dighe di sbarramento i costi di realizzazione sono esorbitanti e quelli per metro cubo d’acqua sono superiori di ben2-5 volte. Inoltre, va precisato che la condizione di regime per le grandi dighe si raggiunge, a volte, tra tempo di costruzione ed invaso dopo 5-10 anni. Confortato dai risultati raggiunti attraverso la realizzazione di detti laghetti collinari, il Consorzio ha programmato una decina di laghetti collinari, da realizzare nei Comuni di Apice (Bn), Bonito (Av), Buonalbergo (Bn), Casalbore (Av), Castelfranco in Miscano (Bn), Faeto (Fg), Grottaminarda (Av), S. Giorgio la Molara (Bn) e Vallata (Av), che consentiranno di accumulare tra 1-2 milioni di mc di acqua per uso irriguo e di distribuirla su una superficie complessiva di 3000 ettari circa. 2. - Situazione Irdica Nel Comprensorio Di Bonifica Dell’ufita La situazione nelle aree irrigue del comprensorio dell’Ufita oggi è quella sinteticamente di seguito riportata n. O. Coltura ettari %: 1 Ortive in pieno campo 105 23; 2 Tabacco 270 59; 3 Altre 85 18; Totale 455 100. Il dato confortante però non è solo quello produttivo ma è quello socio – economico. La maggior parte degli operatori del settore agricolo che beneficiano del servizio irriguo ha un’età compresa tra i 30 e i 50 anni. Il che sta a dimostrare che il reddito è soddisfacente e paragonabile con quello dei settori più “ricchi”. La situazione delle risorse idriche del bacino Ufita – Miscano e lo stato in cui versano i corsi d’acqua che lo solcano, pur rimanendo critica per l’eccezionale situazione climatica, è sicuramente e decisamente migliore rispetto alle altre aree interne delle province di Avellino, Benevento e Foggia (Il comprensorio del Consorzio comprende anche territori Pugliesi). A tutto il mese di agosto: con le acque invasate dalla Diga Macchioni è stato distribuito un volume d’acqua di 280. 000 metri cubi su una superficie di 100 ettari circa; attraverso i pozzi di emungimento dalla falda del fondovalle Ufita, invece, sono stati distribuiti 800. 000,00 mc su 450 ettari circa; attraverso la vasca della Malvizza sono stati distribuiti 20. 000 mc. Su una superficie di 10 ettari circa. Alla luce di quanto innanzi esposto sarebbe auspicabile che da subito venissero definite e/o ripensate, da parte degli Organi Statali e Regionali, le competenze in materia di gestione delle risorse idriche e dei corsi d’acqua. Sarebbe auspicabile che nei bacini limitrofi a quelli dell’Ufita e del Miscano (Calore, Calaggio, Cervaro, Fortore, ecc. ), ma soprattutto nel bacino del Calore la gestione delle acque per uso irriguo e la manutenzione dei corsi d’acqua venisse affidata al Consorzio di Bonifica dell’Ufita così come proposto fin dal 1954 dal Dott. Gramignani dell’Ispettorato Agrario e riproposto nel 2002 dallo stesso Consorzio alle competenti Autorità ( Regione Campania, Province di Avellino e Benevento, e Comuni appartenenti a queste ultime ricadenti nel bacino imbrifero del Fiume Calore.  
   
 

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