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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Settembre 2007
 
   
  CAMILLO PROCACCINI (1561- 1629) LE SPERIMENTAZIONI GIOVANILI TRA EMILIA, LOMBARDIA E CANTON TICINO ALLA PINACOTECA CANTONALE GIOVANNI ZüST (RANCATE, MENDRISIO) LA MOSTRA

 
   
   Milano, 10 settembre 2007 - Un’esposizione dedicata a un protagonista della pittura lombarda tra il Xvi e il Xvii, cui finora non era mai stata riservata una mostra monografica. Noto soprattutto come pittore di pale d’altare ligie ai dettami della Controriforma, Camillo Procaccini nella prima parte della sua lunga carriera è un artista vivace e innovativo, capace di contribuire in maniera determinante al rinnovamento dell’arte milanese della fine del Cinquecento. A fianco dell’attività per gli edifici di culto si dedica, infatti, a una ricercata produzione, sia pittorica che grafica, destinata ai collezionisti più raffinati, offrendo modelli che saranno attentamente studiati dagli artisti lombardi coevi, Cerano in testa. La mostra, per la prima volta, tenta di dare ragione in maniera complessiva della prima attività di Camillo Procaccini, non confinandola esclusivamente nell’ambito della pittura sacra più devota, come finora è generalmente avvenuto. Proveniente da una famiglia di pittori di origine emiliana, Camillo Procaccini si trasferisce nel 1587 a Milano. La modernità del suo linguaggio pittorico permette all’artista di riscuotere subito un grande successo e di contribuire in modo incisivo al rinnovamento della cultura figurativa lombarda della fine del Cinquecento. Bizzarro decoratore profano, Camillo Procaccini assurge rapidamente a un ruolo di primo piano anche nel campo della pittura sacra di destinazione ufficiale, ottenendo grande successo con la sua attività per il Duomo di Milano. Allo stesso tempo riesce a guadagnarsi i favori dei collezionisti più raffinati attraverso la produzione di spettacolari disegni e incisioni all’acquaforte, di un’originalità che appare senza termini di confronto nel contesto milanese coevo. Nel giro di pochi anni ottiene un vivo apprezzamento anche al di fuori del capoluogo ambrosiano, segnando una tappa significativa nel Canton Ticino. Con una quarantina di opere, la mostra ricostruisce compiutamente la complessa cultura pittorica di un artista che, in bilico tra Cinquecento e Seicento, si confronta con la sperimentazione del tardo manierismo e le esigenze devozionali imposte alla pittura nell’età della Controriforma. Coordinata da Mariangela Agliati Ruggia, curatrice della Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst, l’esposizione è stata studiata e realizzata da Daniele Cassinelli, Francesco Frangi, Alessandro Morandotti, Paolo Vanoli. Anche Pierre Rosenberg, dell’Académie française e Presidente-direttore onorario del Museo del Louvre, ha offerto una testimonianza importante, nella prefazione del catalogo della mostra. La rilevanza e il prestigio del progetto espositivo hanno permesso di ottenere prestiti da importanti musei, fra cui la Pinacoteca di Brera e la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, la Galleria degli Uffizi di Firenze, la Pinacoteca Nazionale di Bologna, la Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma, il Victoria & Albert Museum, il British Museum di Londra, e da prestigiose collezioni private, tra cui la collezione Borromeo e la collezione Koelliker. Il Percorso Espositivo La mostra si apre con una sezione dedicata all’attività giovanile di Camillo Procaccini, precedente il suo trasferimento a Milano, con opere provenienti dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna e dalla Galleria Estense di Modena. Il percorso prosegue con una selezionata ricognizione della sua prima produzione lombarda, con la presentazione di diverse opere inedite e di alcuni capolavori di questa stagione, fra i quali spicca una pala eseguita per il Duomo di Milano proveniente dalla collezione Borromeo. L’intervento del pittore nel Canton Ticino è illustrato nella sezione che raccoglie le opere e i disegni preparatori realizzati per la chiesa Santa Croce a Riva San Vitale, poco distante da Rancate, dove Procaccini nel 1591-1592 ha eseguito di uno dei cicli più vasti della sua prima attività. Le opere di Camillo Procaccini dialogheranno inoltre con alcuni dipinti di Giovan Battista Crespi (1573 -1632) detto il Cerano, altro esponente di rilievo della pittura del Seicento lombardo. Molto ricca anche la sezione dedicata alla raffinata produzione grafica, con l’esposizione di disegni concepiti come opere d’arte autonome e di tutte le incisioni all’acquaforte realizzate dall’artista. Le Opere Di Spicco. Tra i pezzi più pregiati della rassegna, un olio su rame della Galleria Nazionale di Roma con S. Giorgio ed il drago e alcuni disegni del British Museum fra cui uno splendido foglio dedicato a S. Antonio tentato dai diavoli mai esposto in Italia. Molto significativa anche la presenza dell’Adorazione dei pastori della Pinacoteca di Bologna, uno dei capolavori giovanili dell’artista. Assai rilevante anche la presentazione di due opere del Cerano: un piccolo dipinto su rame proveniente dall´Ashmolean Museum di Oxford, assente dall’ Italia da ben 34 anni, e un inedito raffigurante, come il rame di Oxford, Il riposo durante la fuga in Egitto. Apparati Didattici. Un video prodotto dalla Televisione Svizzera Italiana illustra l´attività di Procaccini come grande decoratore in San Prospero a Reggio Emilia, a Lainate, a Riva San Vitale. I visitatori che desiderano approfondire la conoscenza del Procaccini e del clima artistico nel quale ha operato potranno seguire itinerari conoscitivi sul territorio studiati appositamente. .  
   
 

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