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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Settembre 2007
 
   
  ILLY A CERNOBBIO, FVG VERSO OBIETTIVI LISBONA

 
   
  Cernobbio (Como), 10 settembre 2007 - Una regione che grazie a una politica orientata consapevolmente su crescita economica e coesione sociale si sta avvicinando agli obiettivi fissati dall´Unione europea nell´Agenda di Lisbona; una regione che, dal 2003 in poi, presenta indicatori socioeconomici in crescita e nettamente migliori rispetto alla media italiana e a quella dello stesso Nord Est, in linea con i migliori Paesi europei. Questo il quadro proposto dal presidente della Regione Riccardo Illy che ieri a Cernobbio, sul lago di Como, è intervenuto nella giornata conclusiva del tradizionale incontro organizzato all´inizio di settembre dalla società di consulenza Ambrosetti, per fare il punto su "Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive", attraverso il confronto fra autorevoli esponenti nazionali e internazionali del mondo politico, economico, culturale e scientifico. I risultati delle azioni regionali sono stati presentati da Illy al termine della prima parte del dibattito su "L´agenda per l´Italia", durante il quale si sono alternati nella discussione alcuni esponenti politici nazionali di maggioranza e opposizione (Piero Fassino, Pier Ferdinando Casini, Giulio Tremonti) con gli economisti Mario Monti e Francesco Gavazzi (nella seconda parte sono intervenuti alcuni ministri del Governo Prodi). Nella sua relazione su "Le sfide per il modello di sviluppo del Friuli Venezia Giulia", Illy ha ricordato il miglioramento costante degli indicatori dal 2003 in poi: la crescita del Prodotto interno lordo (Pil) che nel 2006 è stata del 2,8 per cento rispetto all´anno precedente; le esportazioni che hanno toccato i 10. 982 milioni di euro (pari al 32 per cento del Pil), con una crescita del 13,9 per cento; la disoccupazione arrivata al livello fisiologico del 3,5 per cento rispetto al 6,8 della media nazionale; un Pil pro capite a 25. 246 euro (23. 095 la media nazionale, 21. 503 quella dell´Unione europea a 27). Di particolare interesse alcuni indicatori inseriti nell´Agenda di Lisbona, come il tasso di occupazione delle persone di età compresa tra i 15 e 64 anni, che in Friuli Venezia Giulia (dato Istat 2006) ha toccato il 64,8 per cento rispetto a un obiettivo del 70 posto nell´Agenda entro il 2010 (la media nazionale è del 58,4 per cento); oppure il tasso di occupazione femminile, che in regione (Istat 2006) è al 54,8 per cento rispetto a un obiettivo di Lisbona del 60 sempre entro il 2010 (in Italia è al 46,3 per cento). Questi risultati sono stati ottenuti, ha rilevato Illy, grazie a una politica che ha puntato sulla crescita economica (dalla legge sull´innovazione a quella sullo sviluppo competitivo delle Piccole e medie imprese, per arrivare alla riduzione selettiva dell´Irap), senza dimenticare però la coesione sociale: politiche attive del lavoro, immigrazione, formazione, legge sul welfare con l´introduzione del reddito di cittadinanza. A tutto ciò si è aggiunta una incisiva riforma della macchina amministrativa regionale e una devoluzione dei poteri in periferia. Il presidente Illy ha anche fornito nel suo intervento le cifre degli investimenti destinati dall´Amministrazione regionale alla crescita economica. Le risorse per l´innovazione, la ricerca e il trasferimento tecnologico sono passate da 18,2 milioni nel 2003 a 70,3 nel 2006, per un totale nel periodo di 167,1 milioni (l´incremento medio degli impegni nel periodo 2004-2006, rispetto al 2003, è stato del 273 per cento). Inoltre, gli aiuti per lo sviluppo competitivo delle Piccole e medie imprese (commercio, servizi e artigianato inclusi) sono passati da 19,3 milioni a 26,9 (100,7 milioni in tutto, con una crescita media del 136 per cento), quelli per la promozione e l´internazionalizzazione delle imprese da 5,1 a 9,3 (52,2 in totale, incremento medio 308 per cento), la formazione professionale da 59 a 65,4 milioni (244,9 in totale, incremento medio del 105 per cento). È parallelamente aumentata l´efficienza della Pubblica amministrazione, ha ricordato il presidente, attraverso la devoluzione, la riduzione dei costi, la semplificazione. Dal 2003 al 2006 il personale totale è lievemente diminuito (- 0,3 per cento) ma i dirigenti sono calati del 35,1 per cento, così come la spesa complessiva per il personale al netto dei rinnovi contrattuali (- 3,6 per cento) e in particolare quella per i dirigenti che, incluse le nuove "posizioni organizzative", è stata inferiore del 7,2 per cento. Nello stesso tempo, la spesa per il funzionamento dell´Amministrazione è diminuita dell´8,6 per cento tra il 2003 e il 2006, così come le spese per l´acquisto di beni e servizi (- 11,3). A questi risparmi è corrisposto un incremento della capacità di spesa, quindi un miglioramento dell´efficienza: gli impegni totali sono infatti passati, in percentuale sugli stanziamenti, dal 71,6 all´80,6 con un incremento dell´11,9 per cento, mentre gli impegni di parte capitale dal 45,9 al 61,5 per cento, con un aumento del 34,1 per cento. "I dati confermano la correttezza delle politiche economiche e sociali che abbiamo intrapreso" le strategie e i risultati delle azioni promosse dall´Amministrazione regionale in questi ultimi anni per lo sviluppo economico e la coesione sociale. "Lo scorso anno - ha spiegato Illy - Ambrosetti mi aveva dato l´opportunità di presentare lo studio condotto in collaborazione per lo sviluppo economico della regione. Quest´oggi ho potuto illustrare i dati di completamento dello studio e quindi tutte le iniziative per lo sviluppo economico ma anche per la protezione sociale, e soprattutto i primi risultati economici" "La crescita del Prodotto interno lordo regionale - ha sintetizzato Illy - è stata nel 2006 del 2,8 per cento, superiore quella del Nord Est e naturalmente a quella del sistema Italia; le esportazioni sono cresciute del 13,9 per cento, classificando il Friuli Venezia Giulia tra le prime tre regioni italiane, e nella prima parte del 2007 il dato è ancora notevolmente migliorato". "Infine, l´occupazione è cresciuta dell´1,3 per cento - ha aggiunto il presidente - portando il tasso di disoccupazione al 3,5 per cento, cioè al minimo storico degli ultimi decenni". "Per il futuro - ha concluso Illy - dovremo soprattutto pensare al miglioramento qualitativo del lavoro piuttosto che a una ulteriore crescita quantitativa, perché siamo praticamente alla piena occupazione". .  
   
 

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