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Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Settembre 2007 |
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SCIENZIATI BELGI SVELANO LA BASE DI RICERCA ECOLOGICA PER LO STUDIO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO IN ANTARTIDE
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Bruxelles, 10 settembre 2007 - Il famoso esploratore belga Alain Hubert ha svelato la prima stazione scientifica ecologica polare, costruita ai fini della ricerca relativa all´impatto del cambiamento climatico sull´Antartide. La stazione «Princess Elisabeth» mira a diventare una base di ricerca totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico che consentirà agli scienziati di studiare il cambiamento climatico e di suscitare un maggiore interesse pubblico sulla questione, nel rispetto dell´ambiente. La stazione, del valore di 12 Mio Eur, è una struttura prefabbricata in acciaio inossidabile e legno, progettata in modo aerodinamico. Ospiterà 20 ricercatori in un ambiente interno di 700 metri quadrati. La struttura, finanziata dal governo belga e da partner privati, verrà trasferita dal Belgio al Polo Sud nel mese di novembre. «La base sarà la prima del suo genere a produrre zero emissioni, pertanto costituirà un modello unico di come l´energia dovrebbe essere impiegata nell´Antartide», ha affermato Alain Hubert, fondatore della Fondazione polare internazionale belga, che studia l´impatto del cambiamento climatico sulle calotte polari. In totale isolamento, in modo da evitare possibili perdite di petrolio e altri disastri non naturali, la stazione sfrutterà l´energia elettrica prodotta dai pannelli solari presenti sul suo tetto e dalle turbine eoliche. L´acqua verrà riciclata e i rifiuti solidi verranno rimossi ogni due anni. «Da un punto di vista ecologico è totalmente innovativa, poiché sarà praticamente "a zero emissioni"», ha spiegato il leader di progetto Johan Berte, che ritiene che la base potrebbe diventare un modello per le future stazioni nell´Antartide. Gli scienziati della base focalizzeranno la loro ricerca sulla climatologia, sulla glaciologia e sulla microbiologia e saranno coinvolti nell´Anno polare internazionale, un´iniziativa globale cui partecipano oltre 50 000 ricercatori che studiano come il riscaldamento globale e altri fenomeni stanno cambiando le parti più fredde della Terra e come questo influisca sul resto del mondo. L´iniziativa è la più grande del suo genere da 50 anni a oggi e riunisce gli scienziati di 63 nazioni in 228 studi per monitorare la salute delle regioni polari attraverso l´impiego di rompighiaccio, satelliti, stazioni e sottomarini. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Polarfoundation. Org/ . |
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