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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Settembre 2007
 
   
  UNA NORMATIVA EUROPEA PIÙ SEMPLICE E COMPRENSIBILE

 
   
  Bruxelles, 13 settembre 2007 - Appoggiando le iniziative volte a semplificare la legislazione Ue, il Parlamento chiede un più ampio ricorso alla rifusione dei testi ed a un linguaggio più chiaro per rendere la legislazione europea più comprensibile. Nel sollecitare la consultazione delle parti interessate e il potenziamento delle analisi settoriali, ritiene valido ricorrere a forme di autoregolamentazione e auspica la riduzione degli oneri amministrativi che gravano sulle Pmi. Approvando la relazione d´iniziativa di Giuseppe Gargani (Ppe/de, It), il Parlamento europeo ricorda anzitutto che la semplificazione del contesto legislativo a garanzia della chiarezza, dell´efficacia e della qualità della legislazione «è una condizione imprescindibile in vista del conseguimento dell´obiettivo di "Legiferare meglio"», che costituisce a sua volta un’azione prioritaria dell´Unione europea finalizzata ad assicurare alti livelli di crescita e di occupazione. Nel rallegrarsi quindi che, per la prima volta, le iniziative sulla semplificazione siano state inserite nel programma legislativo e di lavoro della Commissione per il 2007, i deputati esortano la Commissione ad accordare maggiore importanza all´attuazione, all´applicazione e alla valutazione della legislazione comunitaria, «quale parte essenziale del processo verso una migliore regolamentazione». La relazione suggerisce poi che il Parlamento, la Commissione e il Consiglio concludano un accordo interistituzionale su un metodo di lavoro accelerato ai fini della semplificazione delle misure nel loro complesso. Invita inoltre la Commissione ad impegnarsi affinché il processo di semplificazione, e in generale di miglioramento della qualità della legislazione, «non sia compromesso a livello nazionale da norme interne o da ostacoli di natura tecnica». I deputati propongono inoltre alla Commissione di adottare la rifusione come tecnica legislativa ordinaria al fine di permettere di disporre, per ciascuna iniziativa, del testo nella sua interezza anche in presenza di modifiche puntuali, con la chiara indicazione delle parti nuove e di quelle rimaste invariate, «consentendo così una maggiore leggibilità e una maggiore trasparenza della legislazione comunitaria». Laddove la rifusione non sia possibile, la codificazione dell´ambito legislativo interessato dovrebbe costituire la tecnica legislativa ordinaria in un termine di sei mesi. A tale proposito, il Parlamento accoglie inoltre con favore gli sforzi della Commissione diretti ad intensificare l´attività di codificazione dell´acquis comunitario come forma primaria e basilare di semplificazione del contesto normativo. Invita tuttavia la Commissione a fare fronte al più presto alle difficoltà legate alla traduzione e ad evitare che la presentazione di nuove proposte legislative abbia un impatto negativo sulle iniziative di codificazione, «nocendo all´intero processo di semplificazione». Insiste inoltre affinché la Commissione si astenga dal proporre progetti di codificazione nelle medesime materie per le quali intende avanzare proposte legislative di merito. Nell´invitare poi la Commissione ad insistere sulla via della consultazione delle parti interessate, per esempio estendendola ad altri settori, il Parlamento la incoraggia a potenziare le analisi settoriali e la misurazione degli oneri amministrativi generati dalla legislazione comunitaria in vigore. Per i deputati, d´altra parte, valutazioni di impatto regolari e complete «rivestono un ruolo fondamentale nel processo di semplificazione» e, pertanto, Consiglio e Parlamento dovrebbero tenerne conto al momento della presentazione di emendamenti. Ribadendo, infine, che gli strumenti legislativi tradizionali devono continuare ad essere normalmente utilizzati per raggiungere gli obiettivi fissati dal Trattato, il Parlamento ritiene che la coregolamentazione e l´autoregolamentazione «possano utilmente integrare o sostituire le misure legislative, allorché tali metodi forniscono migliorie di portata equivalente o superiore a quelle che la legislazione permette di realizzare». A patto però che la Commissione definisca le condizioni e i limiti che le parti devono osservare nell’esercizio di tali pratiche e che queste ultime siano soggette al suo controllo. La relazione di Katalin Lévai (Pse, Hu) appoggia vivamente il processo di miglioramento della normativa «al fine di rafforzare l´efficacia, l´efficienza, la coerenza, la controllabilità e la trasparenza del diritto dell´Unione europea». La semplificazione, per i deputati, deve anche operarsi nell´interazione fra la Commissione e i cittadini, ad esempio per quanto riguarda gli appalti, i servizi finanziari, i programmi di ricerca, le norme sugli aiuti di Stato e le domande di sovvenzioni. D´altra parte insistono sulla necessità che, nel presentare proposte legislative, la Commissione utilizzi un linguaggio semplice e chiaro, abbandonando «l´utilizzo di acronimi incomprensibili e l´eccessivo ricorso a inutili considerando». Il Parlamento accoglie poi con favore la decisione di ridurre del 25%, entro il 2012, gli oneri amministrativi a carico delle piccole e medie imprese (Pmi) derivanti dalla legislazione comunitaria. Per i deputati tale obiettivo «dovrebbe sfociare in una legislazione più intelligente, più efficace e maggiormente incentrata sull´utente, riducendo gli oneri inutili che gravano sulle Pmi senza abbassare il livello della normativa attuale». Plaude, infine, alla decisione della Commissione di ritirare 68 proposte reputate non conformi agli obiettivi della strategia di Lisbona e ai principi di una migliore regolamentazione. Tuttavia si rammarica del ritiro della proposta di direttiva sullo statuto della mutua europea, chiedendo di adottare entro la fine del 2007 un´iniziativa che consenta l´elaborazione di un siffatto statuto. .  
   
 

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