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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Settembre 2007
 
   
  I PROGETTI UE HANNO CAMBIATO LA MIA VITA, AFFERMA UN RICERCATORE

 
   
  Bruxelles, 17 settembre 2007 - «L´avventura di lavorare a un progetto finanziato dall´Unione europea ha cambiato completamente la mia vita professionale», dichiara Jean-françois Boulicaut, professore presso l´Istituto nazionale francese di scienze applicate (Insa) di Lione (Francia). «Se non avessi avuto l´idea di avviare il progetto, affiancato da ottimi partner, non avrei potuto approfondire l´argomento e non sarei dove sono adesso, né farei quello che sto facendo», ha dichiarato al Notiziario Cordis. L´argomento in questione è il «data mining». Attualmente il professor Boulicaut è uno stimato membro della comunità internazionale in questo campo. Al suo rientro da un anno sabbatico, lavorando con una delle migliori équipe al mondo presso l´Università di Helsinki (Finlandia), il professor Boulicaut si è reso conto di voler approfondire il suo nuovo interesse per l´argomento. Nel 1998 aveva deciso di presentare una proposta di progetto nell´ambito della sezione Tecnologie future ed emergenti (Fet) dell´area tematica dedicata alle tecnologie della società dell´informazione (Tsi) del Quinto programma quadro (5°Pq). Il progetto «Consorzio per la scoperta di conoscenza tramite interrogazioni induttive» (Consortium on discovering knowledge with inductive queries, cInq) gli ha offerto l´opportunità di incontrare il professor Mannila, uno dei pionieri nel settore del «data mining», la scienza relativa all´estrazione di informazioni utili da grandi insiemi di dati o banche dati. Tra il 2001 e il 2004 il professor Boulicaut ha guidato il progetto, lavorando al concetto di interrogazioni induttive, che utilizzano l´estrazione di dati quale strumento sofisticato per interrogare banche dati al fine di individuare dati e modelli significativi. Benché questa scienza sia spesso utilizzata dalle organizzazioni di intelligenza aziendale e dagli analisti finanziari, il professore ha subito deciso di applicare gli algoritmi per l´estrazione di dati all´enorme massa di dati biomedici e in particolare ai dati di espressione genica. Con l´avanzare del progetto cInq, i ricercatori sono diventati pionieri nello sviluppo di algoritmi in grado di calcolare rapidamente modelli attivabili da enormi banche dati. Il suo secondo e attuale progetto, Iq, finanziato a titolo della sezione Tsi/fet del Sesto programma quadro (6°Pq), è stato avviato nel 2005 allo scopo di sviluppare ulteriormente il quadro dell´interrogazione induttiva che permetterà di mettere a punto efficaci sistemi di database induttivi. Per dimostrare l´applicabilità dei risultati algoritmici sono state scelte applicazioni bioinformatiche mirate. Il lavoro svolto nell´ambito di due progetti finanziati dall´Unione europea ha contribuito alla valorizzazione della sua carriera professionale, benché non sempre questa sia stata un´esperienza facile per il ricercatore. «Da una parte, ho avuto la grande opportunità di collaborare con le migliori équipe d´Europa nel campo del data mining e questo per me è stato estremamente importante. Dall´altra, devo dire che gli oneri amministrativi che l´istituzione di un progetto finanziato dall´Unione europea comporta sono eccessivamente gravosi e richiedono un enorme dispendio di tempo», afferma il professor Boulicaut, aggiungendo che la situazione sta tuttavia migliorando. Il professor Boulicaut mettendo a confronto l´onere amministrativo di un progetto finanziato dall´Unione europea con quello di un progetto finanziato dall´Agenzia nazionale francese per la ricerca (Anr) sostiene che «non c´è paragone» per quanto riguarda la presentazione di un progetto, il follow-up obbligatorio e le somme di denaro in questione. «Questo è un grave ostacolo per i ricercatori che intendono avviare un progetto finanziato dall´Unione europea», ritiene Boulicaut . Tuttavia, secondo il professore, i processi migliorano man mano che i ricercatori ricevono sostegno e aiuto maggiori nell´orientamento alla presentazione di una proposta di progetto. Tra le ragioni che lo hanno spinto a partecipare a un secondo progetto europeo, Boulicaut indica anche il valore aggiunto offerto dal lavoro in una rete di grandi ricercatori e la visibilità internazionale fornita da progetti di ricerca finanziati dall´Unione europea. «È stato il mio primo progetto europeo a permettermi di intraprendere una ricerca di qualità, con l´aiuto dei miei partner, che erano già noti e affermati nel mondo del data mining», afferma il professor Boulicaut. «Grazie a questa prima esperienza, ho immediatamente acquisito una certa notorietà nel campo dell´estrazione di dati a livello europeo e il progetto ha assunto rapidamente peso sulla scena europea. » L´atteggiamento del professor Boulicaut nei confronti delle future generazioni di ricercatori che intendono lavorare a progetti finanziati dall´Unione europea è assolutamente incoraggiante. Secondo lo studioso, infatti, se l´adesione a tali progetti ha cambiato in meglio la sua vita professionale, potrebbe senz´altro cambiare anche la vita di qualsiasi giovane e promettente ricercatore. Se quello che conta sono i fatti, è indicativo che il professor Boulicaut stia per avviare il suo terzo progetto. Lo studioso sta attualmente lavorando a una proposta riguardante il data mining per la biologia dei sistemi. Il ricercatore auspica a un impegno maggiore da parte dell´Ue a favore di questa disciplina che a suo parere è estremamente importante e che attualmente va ben oltre la definizione di «tecnologia futura emergente». «A livello europeo viene compiuto uno sforzo colossale per la produzione di dati, che però non è proporzionato allo sfruttamento di tali dati», afferma il professor Boulicaut. Eppure, secondo lo scienziato informatico, è proprio in quest´ambito che il data mining riveste la massima importanza, «poiché l´idea sottesa all´estrazione di dati è la possibilità di formulare ipotesi potenzialmente interessanti quando non si è del tutto certi delle informazioni di cui si è alla ricerca all´interno della massa di dati di cui si dispone». La sfida è proprio riuscire nella scoperta di conoscenza attraverso i dati. Il professor Boulicaut, inoltre, avverte una mancanza di sostegno a favore della ricerca sull´estrazione di dati che a suo parere è collegata a un malessere generale nei confronti della ricerca, in particolare della ricerca di base, innanzitutto in Francia, ma anche nell´Europa in generale. «A mio avviso il problema è che i partenariati pubblico-privato nella ricerca stanno soppiantando la ricerca accademica, fenomeno che ha uno spiacevole effetto domino sia sulla ricerca di base che sull´economia del continente a fronte della globalizzazione», dichiara il professore. «Credo fermamente che dovremmo sostenere la ricerca di qualità a livello accademico nonché difendere l´idea di una ricerca di base che non richiede agli scienziati di fornire un´applicazione ogni tre mesi, ma che permette loro di lavorare a qualcosa che potrebbe essere trasferito in un secondo tempo a un´impresa in fase di avviamento o a un´azienda consolidata, senza costrizioni temporali». Esistono alcuni strumenti a sostegno della ricerca di base, tra cui il Consiglio europeo della ricerca dell´Ue, istituito nel 2007. Tuttavia, secondo il professor Boulicaut, i programmi di finanziamento mirati alla ricerca pubblico-privato sono in aumento. Questa situazione potrebbe determinare una fuga di cervelli potenzialmente in grado di danneggiare in maniera irrevocabile l´economia europea nell´arco di 5-10 anni. Il ricercatore, invece, vorrebbe che venisse fornito sostegno alla ricerca di base di qualità a livello accademico e suggerisce di evitare che i destinatari dei finanziamenti per la ricerca lavorino solo nella ricerca pubblica di base svolta da scienziati potenzialmente candidati a vincere il Premio Nobel o nella ricerca applicata svolta da imprese del settore privato. «Preferirei un atteggiamento intermedio i finanziamenti nell´ambito della ricerca di eccellenza non sono destinati solo alla manciata di potenziali Premi Nobel», afferma il professor Boulicaut, «ma anche a tutti i ricercatori che si dedicano alla ricerca di base di qualità a lungo termine senza il sostegno di partner privati, impegnandosi su questioni importanti per il loro paese, il continente europeo e l´industria. » Il professor Boulicaut, a sua volta è attivo nella ricerca a lungo termine, ha comunque sempre ottenuto finanziamenti comunitari per i suoi progetti. Di fatto, le sue esperienze lo hanno trasformato in un europeo convinto, che crede fermamente che i suoi colleghi ricercatori europei possano ottenere grandi risultati e non solo nel settore del data mining. Per ulteriori informazioni consultare: http://iq. Ijs. Si/iq/ http://liris. Cnrs. Fr/~jboulica/ http://www-ai. Ijs. Si/sasodzeroski/cinq/ .  
   
 

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