Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 18 Settembre 2007
 
   
  “COME IN UNO SPECCHIO: RITRATTI E AUTORITRATTI” MOSTRA PERSONALE DI SONJA QUARONE A CURA DI GIORGIO BONOMI

 
   
  Milano, 18 settembre 2007 - Mercoledì 19 settembre alle ore 18 alla Galleria Bazart arte contemporanea, in viale Col di Lana 8, si inaugura la mostra personale di Sonja Quarone a cura di Giorgio Bonomi. Sonja Quarone lavora indifferentemente sulla bi- e sulla tri-dimensionalità: i soggetti, i materiali, il messaggio sono sempre gli stessi, con l’unica differenza che nelle opere tridimensionali la figura è più “deturpata”, “orrenda”, quasi un “mostro”, mentre nelle opere su superfici bidimensionali l’immagine è più lirica, nostalgica e, talvolta, anche “dolce”. I soggetti sono sempre uomini, anzi donne, e, quando ne stravolge le fattezze, “umanoidi”, quindi abbiamo una sorta di “ritratti”. Bene, ritratti, ma di chi? Sappiamo che quasi sempre, nell’arte, ogni ritratto è un “autoritratto” e, per certi versi, lo è anche per Quarone, ma il suo discorso vuole essere più generale, vuole esprimere un “concetto” non un “particolare”, cioè non un individuo singolo e neppure se stessa. […] L’opera di Quarone - sottolinea Giorgio Bonomi - non è né “piacevole” né “rilassante”, bensì è inquietante e “scomoda” perché obbliga l’osservatore a rispecchiarsi nell’immagine che ha davanti e a pensare quanto quello che vede sia uno specchio o, invece, sia l’altro da sé, per cui l’identificazione con esso può provocare la catarsi, come voleva l’estetica aristotelica, e perciò un senso pensoso di liberazione, oppure quell’altro può apparire come il naufrago lucreziano che viene osservato da chi è a terra e “gode” non per le difficoltà altrui ma per la gioia di non avere quelle: in ogni caso lo spettatore che non sia privo di sensibilità non può non fare i conti con quello che vede e percepisce, e quindi anche con se stesso, che è quello che l’arte, quando non è un futile gioco, vuole che avvenga. La mostra rimarrà aperta fino al 13 ottobre 2007. .  
   
 

<<BACK