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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Settembre 2007
 
   
  BOSCAIOLO PER HOBBY MA CON LA SICUREZZA DI UN PROFESSIONISTA: UNA GUIDA PER NON FARSI MALE OGNI ANNO NEI BOSCHI TRENTINI CINQUE INCIDENTI CON ESITO MORTALE E DECINE DI INFORTUNI

 
   
  In occasione dell´assegnazione ai cittadini delle "sorti" di legna da ardere, nei comuni trentini verrà distribuito in 40. 000 copie il nuovo manuale "Boscaiolo per hobby, sicurezza da professionista", rivolto a quanti si recano nel bosco per il taglio del legname senza una formazione professionale specifica. La pubblicazione, edita dall´assessorato provinciale alle Politiche per la salute nella collana “Strumenti per la formazione Salute e Sicurezza Lavoro”, è stata realizzata con la collaborazione della Suva Ente svizzero per l´assicurazione e la prevenzione degli incidenti sul lavoro, del Servizio Foreste e Fauna, dell´Azienda provinciale per i servizi sanitari e del Consorzio dei Comuni del Trentino. In Trentino il lavoro non professionale nel bosco è particolarmente diffuso e rappresenta un’antica e radicata tradizione. Secondo dati forniti dal Servizio Foreste e fauna vengono prodotti in questo modo dai 35 ai 40mila metri cubi di legname da opera (10-13% del totale) e dai 900mila al milione e trecentomila quintali di legna da ardere (dall’80 al 94% del totale). Le consegne di sorti ai censiti che ne hanno diritto ammontano a circa 24. 500. Interessano quindi un abitante su 20, ma nei comprensori montani la media raggiunta è quella di un abitante su dodici, fino ad arrivare a uno su otto. E’ un’attività utile e importante che produce valore e apporta benefici all’ambiente (per l’utilizzo di combustibile e di materia prima rinnovabili) e alla comunità, ma la scarsa conoscenza delle tecniche di lavoro e delle principali norme di sicurezza espone i “boscaioli per hobby” a un maggior rischio di infortuni, anche gravi. Nei boschi trentini perdono la vita, per infortuni legati alle attività di taglio del legname, cinque persone all’anno. Ma decine sono gli infortuni “minori”, che minori non sono perché spesso comportano invalidità permanenti. Un rischio che è di molto maggiore quando la raccolta del legname viene eseguita da persone sprovviste di conoscenze tecniche. L’intento del manuale – presentato stamane dall’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli - è quello di promuovere una conoscenza dei rischi specifici e prevenire gli infortuni fornendo regole, consigli, raccomandazioni da applicare durante lo svolgimento di questa attività. Con il supporto visivo di molte illustrazioni, vengono elencati e descritti i rischi più comuni nonché l’attrezzatura e l’equipaggiamento necessari. Inoltre vengono date alcune linee guida sull’utilizzo e sulla manutenzione delle macchine (per esempio la motosega e il decespugliatore), e di comportamento durante ogni operazione e in caso di emergenza. “E’ una guida pratica, chiara e sintetica – ha spiegato Andreolli (affiancato nell’occasione da Giovanni Delladio, responsabile per il Consorzio dei Comuni del settore legno, dall’assessore alle foreste del Comune di Tenna, Luca Betti, il direttore della direzione per la promozione e l’educazione alla salute dell’Azienda sanitaria Alberto Betta, Francesco Dellagiacoma del Servizio Foreste, Vittorio Curzel del Servizio Innovazione e formazione per la salute e Monica Pisetta del Servizio Economia e programmazione sanitaria della Provincia) - per la autoresponsabilizzazione e la salvaguardia della salute e della sicurezza durante il taglio del legname. Cinque infortuni mortali all’anno sono troppi, è una piccola strage che va assolutamente fermata. Gli infortuni nei boschi sono particolarmente invalidanti, la motosega non fa sconti. Con l’educazione e l’informazione si possono ottenere buoni risultati, ma c’è bisogno che cresca una cultura della sicurezza che sappia guardare oltre le norme e le leggi”. .  
   
 

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