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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Settembre 2007
 
   
  EDITORIA: “DIECI ANNI DI LEGGE RONCHEY. COSA È CAMBIATO PER GLI EDITORI?"

 
   
  Giovedì 20 settembre, alla Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio (Piazza Maggiore, 6) a Bologna, nell’ambito di Artelibro, il convegno “Dieci anni di Legge Ronchey. Cosa è cambiato per gli editori?”, organizzato dall’Associazione Italiana Editori (Aie) ha fatto il punto sulla situazione e sugli effetti prodotti dalla Legge 14 Gennaio 1993 n. 4, conosciuta come Legge Ronchey, e dalle successive modifiche contenute nel Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42). L’idea del convegno è nata dalla considerazione che l’Italia è il Paese che possiede la parte più consistente del patrimonio artistico mondiale (c’è chi dice il 60%, chi il 75%), ma anche uno di quelli che occupano gli ultimi posti all’interno dei circuiti mondiali del rights management dei beni culturali ed artistici, fondamentali per l’editoria. L´editoria d´arte italiana, infatti, continua a non riuscire a esprimere il proprio potenziale per inefficienze dei meccanismi di transazione e per l´elevata onerosità dei diritti di riproduzione, introdotti dalla cosiddetta Legge Ronchey, ma i cui dettagli sono ormai inadeguati in un ambiente ora globalizzato nella crescita del turismo culturale. Il convegno ha posto l’accento, alla presenza di esponenti dell’editoria d’arte italiana e di gestori dei servizi museali, su pregi e limiti della legge stessa, fornendo indicazioni sugli ambiti in cui è fondamentale intervenire per renderla uno strumento di sviluppo per l’industria dei contenuti. Complessivamente gli editori italiani pubblicano 1. 900 titoli d’arte - di cui 900 sono definibili come “cataloghi” e 900 sono novità di architettura – ma sono 5 milioni le copie immesse nei diversi canali di vendita (la sola libreria vale circa 50milioni di euro). Si tratta però di un mercato teso e difficile. Per un editore italiano, inoltre, è più facile fare libri con i musei e le istituzioni straniere che con quelle del nostro Paese. Moderato dal responsabile dell’Ufficio studi di Aie, Giovanni Peresson, il convegno è stato aperto dalla relazione introduttiva di Stefano Baia Curioni (Ask Bocconi) sugli aspetti economici e di mercato Marco Cammelli (Università di Bologna – Facoltà di Giurisprudenza) ha quindi affrontato gli aspetti giuridici, mentre Patrizia Asproni (Confcultura) ha parlato delle imprese private gestori dei servizi mussali. E’ seguita la tavola rotonda con interventi di Rosanna Cappelli (Electa Mondadori), Claudio Pescio (Giunti), Stefano Piantini (Skirà), Katia Zucchetti (Federico Motta Editore). Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Ricardo Franco Levi, ha concluso i lavori.  
   
 

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