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Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Settembre 2007
 
   
  OGNI AZIENDA AGRICOLA HA IN MEDIA TRE CHILOMETRI E MEZZO DI DOCUMENTI E UN ‘PESO’ IN CARTA DI 20 CHILOGRAMMI: LA CIA HA DATO INIZIO ALLA PETIZIONE E RACCOLTA FIRME PER RIDURRE LA BUROCRAZIA E ADOTTA LO SLOGAN “DACCI UN TAGLIO: È SEMPLICEMENTE UN TUO DIRITTO”

 
   
  Reggio Emilia - Al via la “Settimana della semplificazione”, un’iniziativa promossa dalla Cia a livello nazionale e in tutti i capoluoghi di Provincia dove si raccoglieranno le firme per la Petizione popolare per ridurre la burocrazia. E’ talmente consistente la burocrazia agricola che si può anche soppesare: un’azienda vitivinicola media emiliano romagnola mette infatti ‘sulla bilancia’ oltre 20 chilogrammi di carta. Oltre a questa ‘unità di misura’ c’è il fardello burocratico, ben più pesante. Sono infatti 21 gli sportelli con cui ha a che fare l’impresa, a partire dall’Inps all’Inail, dalla Camera di commercio al Comune, dalla Guardia forestale all’Ispettorato agrario, dall’Agea all’Uma (utenti motori agricoli) ed altri ancora, tutti uffici che ‘scollegati’ tra loro fanno girare i cittadini, in questo caso agricoltori, invece di far circolare la carta. Ma non è tutto: ogni anno un’azienda agricola di piccole e medie proporzioni produce un materiale burocratico cartaceo che messo in fila raggiunge i 3,5 chilometri. Una mole spaventosa di documenti che opprime e che rende l’impresa sempre meno competitiva. A sottolinearlo è la Cia di Reggio Emilia che nelle occasioni pubbliche nel corso delle prossime settimane (soprattutto nel corso di fiere) raccoglierà le firme per presentare la Petizione per la semplificazione burocratica: a Casa&tavola dal 6 al 10 ottobre sarà l’occasione più importante. Oltre 5 miliardi di euro a livello nazionale è la cifra che può essere ricavata da una riduzione del 25 per cento del carico dell’apparato burocratico che nel nostro Paese pesa per il 4,5 per cento sul Prodotto interno lordo (contro il 3,5 per cento dell’Unione europea). “Una somma con la quale si possono mettere in moto interventi a sostegno della ripresa economica e, quindi, dei vari settori produttivi – commenta Ivan Bertolini, presidente della Cia di Reggio Emilia. – senza pensare che diminuire del 25% questi costi comporterebbe, ad esempio, un risparmio dell’8% sul prezzo finale dei salumi e ben un 10 percento sui formaggi”. Per chi fa allevamenti o per chi gestisce un agriturismo è poi una strada tutta in salita, con adempimenti interminabili e asfissianti. E’ una spirale perversa dalla quale è impossibile uscire e che ogni anno di più è costosa oltre a richiedere il contributo indispensabile di tecnici, altrimenti per un imprenditore agricolo sarebbe impossibile risolvere gli intricati problemi posti dall’apparato burocratico. “Con questo non vogliamo eliminare i controlli in un settore quello agricolo, che produce derrate alimentari – aggiunge il direttore dell’Organizzazione Francesco Zambonini– ma vogliamo, con una proposta e non solo delle enunciazioni, tentare di togliere parte delle incrostazioni che si sono negli anni sovrapposte sulla macchina burocratica. L’obiettivo è quello di arrivare a ‘sportelli unici’ per le imprese e concretizzare una semplificazione amministrativa e legislativa “ che significa risparmio, trasparenza e, soprattutto, recupero di risorse – continua Bertolini– perché oggi il carico burocratico fiacca non solo il sistema imprenditoriale, ma asfissia anche il semplice cittadino”. Entro ottobre, in concomitanza con l’inizio dell’iter parlamentare della Legge finanziaria per il 2008, avverrà la consegna delle firme raccolte e la presentazione di un apposito dossier sul problema della semplificazione, con proposte operative. .  
   
 

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