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Notiziario Marketpress di
Giovedì 10 Aprile 2008 |
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BOOM DI VENDITE PER L’ASTI DOCG
SPETTACOLARE PERFORMANCE DEI VINI DOCG DI UVA MOSCATO PIEMONTESE
CHE VOLANO VERSO I 90 MILIONI DI BOTTIGLIE
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Il Consorzio per la Tutela dell’Asti Spumante Docg. Annuncia i risultati di vendita per l’anno 2007 che si contraddistingue per una crescita del mercato a livello globale a due cifre (78. 775. 000; + 11,19%) marcata da un incremento del mercato italiano (+4,39%) e dell’export (+13,02%) e che conta adesso per oltre l’80% del venduto. Italia, Germania, Usa, Russia, Inghilterra sono i cinque principali mercati, tutti in crescita. La Russia continua a galoppare con un + 47,89% (7 milioni di bottiglie) scalzando il quarto posto dell’Inghilterra che pure riporta un +13,12%. “Non potevamo sperare di meglio – afferma Emilio Barbero Presidente del Consorzio - i segnali di ripresa e di apprezzamento per l’Asti Docg che si erano visti lo scorso anno si concretizzano nel 2007 in un solido panorama che non riguarda solo i principali mercati ma pressoché tutte le aree geografiche. Il Progetto di Valorizzazione voluto dalla filiera ed iniziato da un anno e mezzo ha generato un effetto volano molto positivo, ed è stato di grande stimolo per tutte le aziende del Consorzio, che hanno risposto con grandi risultati. Le aziende di marca hanno di fatto generato la maggior parte di questo incremento, nei mercati di maggiore crescita” Il boom di vendite dell’Asti Docg - ma anche quelle del Moscato d’Asti Docg che superano per la prima volta il traguardo dei 10 milioni di bottiglie (11. 132. 000 contro 9. 706. 000 dell’anno precedente) - non giunge inatteso. L’accordo interprofessionale (che regola tra le categorie produttive coinvolte le rese per ettaro e il prezzo dell’uva) dell’agosto scorso ha infatti portato da 76 a 95 quintali la resa massima di uva moscato ad ettaro coerentemente con l’atteso incremento delle vendite. E per quest’anno il Consorzio è impegnato a valutare ulteriori possibili incrementi di resa. “Con questi risultati – continua Emilio Barbero - a vincere sono tutti gli attori della filiera e l’uva moscato, che è vera ricchezza per tutto il territorio e sua ambasciatrice nel mondo. ” Nato nel 1932 e riconosciuto ufficialmente due anni più tardi, il Consorzio per la tutela dell’Asti oggi riunisce 44 industrie o aziende commerciali, 22 aziende vinificatrici, 16 cantine cooperative, 5 cantine cooperative di secondo grado, 75 aziende vitivinicole e 9 aziende viticole. Il Consorzio certifica le partite di prodotto delle aziende consorziate e consegna il contrassegno statale, la cosiddetta fascetta che attesta la conformità alle norme. Le regole del Consorzio di tutela e il disciplinare d. O. C. G dell’Asti Spumante definiscono il perimetro esatto entro cui la definizione ha valore a tutti gli effetti. Sono 52 i Comuni nei quali chi opera in vigna può fregiarsi della dizione ufficiale: 9 in provincia di Alessandria, 27 in provincia di Asti, 16 in provincia di Cuneo. Quasi 10 mila ettari divisi in quattro zone: Santo Stefano Belbo, Canelli, Nizza Monferrato, Acqui Terme. . |
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