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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Maggio 2008
 
   
  I MEDICI EUROPEI RECUPERANO IL RITARDO NEI SERVIZI SANITARI IN RETE

 
   
   Bruxelles, 5 maggio 2008 - La maggior parte dei medici europei ha recuperato il ritardo nel settore delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione, afferma un nuovo sondaggio a livello europeo sui servizi sanitari in rete. In totale, l´87% dei medici europei usa ora un computer nella propria attività professionale, mentre il 69% dispone di un collegamento internet. La mancanza di formazione, l´inadeguato supporto tecnico e i costi di funzionamento impediscono però di profittare più ampiamente delle applicazioni di servizi sanitari in rete in Europa. L´indagine, che ha interessato circa 7. 000 medici, ha rilevato che la maggior parte degl´intervistati ha una infrastruttura di base per tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic), inclusi un computer e internet. L´80% degl´intervistati ha dichiarato di usare i computer per archiviare i dati amministrativi dei pazienti. Il 92% di questo gruppo archivia inoltre elettronicamente i dati medici sulle diagnosi e i farmaci, mentre l´81% conserva anche i risultati di laboratorio. Altri tipi di dati archiviati sono i sintomi dei pazienti o i motivi della visita (79%), l´anamnesi dei malati, gli esami prescritti e i loro risultati (77% in ciascun caso), i risultati delle misurazioni dei segni vitali (76%) e le lastre radiologiche (35%). I paesi con la più alta percentuale di raccolta dati sono, cosa non sorprendente, quelli in cui l´accesso alle Tic è molto diffuso: Danimarca. Finlandia, Svezia, Paesi Bassi e Regno Unito sono in prima linea nell´uso complessivo dei servizi sanitari in rete e fanno da battistrada in vari settori specifici, come ad esempio quello delle prescrizioni elettroniche. ´L´europa sta cominciando a raccogliere i frutti dei collegamenti a banda larga nel settore dei servizi sanitari in rete. Accolgo con piacere gli sforzi compiuti dalle strutture sanitarie e dai medici per lavorare in modo più efficiente´, ha detto Viviane Reding, Commissario dell´Ue per la Società dell´informazione e mezzi di comunicazione. ´L´indagine mostra anche che è venuto il momento di usare su scala molto più ampia i servizi elettronici, che possono offrire benefici straordinari a tutti i pazienti e in tutta Europa´. Ma anche nel semplice ambito dell´attività dei medici, il divario digitale è ancora un problema. E questo è particolarmente vero per alcuni Stati membri ultimi arrivati. L´indagine rivela che il 13% dei medici non dispone nemmeno del materiale di base, in particolare il computer, per accedere alle Tic, e che la condivisione delle pratiche per via informatica scende a un semplice 65% a Malta e in Romania, e al 57% in Lettonia. Similmente, l´accesso a internet negli ambulatori medici in Bulgaria, Ungheria, Romania, e Slovacchia è inferiore al 50% in confronto a Estonia, Finlandia, Danimarca e Svezia, dove l´uso della rete ha raggiunto livelli di saturazione. Se si guarda alla banda larga, il divario è ancora più grande: il 93% dei medici finlandesi dispone di un collegamento ad alta velocità, in confronto a un mero 5% dei colleghi in Romania. I costi per collegarsi ad altri sistemi sanitari elettronici sono abbastanza bassi in tutta Europa. Alcuni sistemi includono studi medici, specialisti e ospedali, autorità sanitarie, società assicurative, farmacie, domicili privati e centri di cura. Solo il 21% dei medici ha dichiarato di collegarsi ai sistemi di altri medici, mentre il 17% degli studi è collegato alle autorità sanitarie e solo il 3% alle società assicurative. Un´eccezione da sottolineare è quella dei sistemi Tic dei laboratori, cui accedono con frequenza il 40% degli studi medici europei. Al contrario, solo il 7% degli studi è collegato alle farmacie, cosa che potrebbe spiegare l´egualmente basso tasso di prescrizioni elettroniche. Altri settori con attività praticamente inesistente sono il telemonitoraggio, la trasmissione dei dati vitali dalle abitazioni dei pazienti, e lo scambio transfrontaliero dei dati dei pazienti. In genere i medici europei non considerano la mancanza di supporto e i costi di acquisto e manutenzione delle Tic un grave ostacolo all´uso dei servizi sanitari in rete, ma il punto di vista dei colleghi dei paesi con un basso livello d´uso di tali servizi (Grecia, Polonia, Romania, Lituania e Lettonia) è alquanto diverso. In questi paesi, le barriere vengono ancora percepite come fortemente demotivanti. Altri fattori che ritardano una più ampia diffusione sono la mancanza di formazione e i costi elevati. Nel 2004 la Commissione europea ha adottato un piano d´azione per generalizzare l´uso delle Tic nel settore sanitario. Tutti gli Stati membri hanno quindi messo in opera strategie per accelerare l´impiego dei servizi sanitari in rete. I servizi sanitari in rete fanno anche parte dell´iniziativa Mercati guida per l´innovazione, lanciata quest´anno dalla Commissione. Per maggiori informazioni, visitare: qui http://www. Ehealth-era. Org .  
   
 

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