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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Maggio 2008
 
   
  STRUTTURE RESIDENZIALI. VALDEGAMBERI A CONVENTION NAZIONALE DIRIGENTI IPAB: “APRIRE I CENTRI SERVIZIO A TERRITORIO, AIUTARE LE FAMIGLIE, DARE DIGNITA’ A PERSONA”

 
   
  Verona, 5 maggio 2008 - Portare il sistema dei servizi sociali dove è la persona e la sua famiglia e superare la contrapposizione tra strutture residenziali e domiciliarità delle persone non autosufficienti. Questi i punti essenziali dell’intervento di Stefano Valdegamberi, Assessore regionale alle politiche sociali, che ha preso la parola oggi a Verona, nella sede dell’Opera Don Calabria, alla Convention dell’A. N. S. D. I. P. P. L’associazione che riunisce i manager del sociale, i direttori e i dirigenti delle Ipab in ambito assistenziale, sociosanitario, educativo. “Avete un compito importante – ha detto Valdegamberi ai manager del sociale – perché il vostro lavoro, che è anche una missione sociale, si svolge in un’epoca in cui si invecchia sempre di più e si nasce sempre di meno. Abbiamo bisogno di politiche flessibili, di interventi innovativi, di modelli compatibili con finanze costantemente carenti e con bisogni crescenti. La persona e la famiglia sono elementi centrali delle politiche sociali del Veneto, che hanno guidato in questi anni i provvedimenti normativi rafforzandone il primato nazionale nella programmazione e negli interventi sociosanitari. Inoltre la famiglia – ha ribadito l’Assessore veneto - è il primo ammortizzatore sociale che si fa carico degli oneri assistenziali relativi ai suoi componenti, in grande misura gli anziani, i disabili, ma ovviamente anche i bambini, i giovani con disagio. Pertanto essa va decisamente inclusa nella rete complessiva dei servizi al cui interno le strutture residenziali rappresentano un tassello importante, una delle risposte della programmazione sociosanitaria regionale. Tuttavia la fisionomia e le funzioni delle strutture residenziali, quelle che una volta erano chiamate case di riposo, sono molto cambiate negli ultimi anni per renderle maggiormente rispondenti proprio alla centralità della persona e alle esigenze della famiglia. Strutture – ha affermato Valdegamberi – che non devono più essere chiuse, ma aprirsi sempre più al territorio dove operano, punti di riferimento essenziale, in grado di offrire una gradazione diversificata di servizi nell’ambito sociosanitario – dai centri diurni, ai servizi di sollievo, a quelli semiresidenziali, alla consegna di pasti e altri servizi a domicilio – ma anche di assistere la famiglia nel compito principale di mantenere il più possibile le persone non autosufficienti nel proprio luogo abituale di vita e di relazioni, cioè nel loro domicilio”. Secondo l’Assessore regionale, in questo contesto, vanno aumentate le sinergie di tutti i soggetti in campo, pubblici e privati, in particolare del volontariato di cui vanno riconosciute e messe in rete le risorse e le capacità di realizzare importanti economie di scala quando esso è coordinato. “Questa – ha sottolineato - è la linea della politica veneta nel settore sociale, caratterizzata in quest’ultima fase da rilevanti scelte normative e di programmazione come la libera scelta da parte del cittadino della struttura alla quale rivolgersi, la continuità assistenziale dei servizi residenziali e domiciliari, l’individuazione di un fondo unico per la non autosufficienza, la riforma delle Ipab. Questa è la sfida che abbiamo di fronte per adeguare la cultura istituzionale e l’azione pubblica alle novità fondamentali che ci stanno davanti come l’aumento costante degli anziani nella nostra società e, parallelamente, la crescita delle malattie croniche e delle non autosufficienze. Come ben sappiamo esse – ha concluso l’Assessore regionale alle politiche sociali - già ora costituiscono e costituiranno ancora di più in futuro un’emergenza non solo sociale ma anche economica per la carenza di risorse atte ad affrontare e soddisfare la domanda di servizi e prestazioni d’assistenza e cura”. .  
   
 

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